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2013/11/01

Facebook sa quando stai per essere mollato

Questo articolo era stato pubblicato inizialmente il 01/11/2013 sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione.

I poteri predittivi dei social network non finiscono mai di stupire. È una conseguenza dell'accumulo di enormi quantità di dati personali, che possono essere analizzati, confrontati, classificati e correlati in mille modi. L'ultima sorpresa è che Facebook sarebbe in grado non solo di dedurre chi è il vostro partner sentimentale ma anche di prevedere quando vi mollerà.

Questo è il risultato di una ricerca realizzata da Facebook e dalla Cornell University su 1,3 milioni di utenti del social network che avevano dichiarato di essere in un legame sentimentale e che sono stati monitorati per due anni. La ricerca, intitolata Romantic Partnerships and the Dispersion of Social Ties: A Network Analysis of Relationship Status on Facebook (unioni sentimentali e dispersione dei legami sociali: analisi di rete dello stato relazionale su Facebook), segnala che il numero complessivo degli amici condivisi da due persone (la embeddedness, in gergo tecnico) è un indicatore abbastanza scadente dei legami sentimentali: funziona meglio la cosiddetta dispersion, vale a dire la conta degli amici condivisi abbinata a quella dei legami tra gli amici che stanno alla periferia della rete di amicizie.

Il metodo usato dai ricercatori è stato in grado di identificare correttamente alla cieca il coniuge dell'utente Facebook nel 60% dei casi, ed è già un risultato notevole. Ma l'aspetto più inquietante è che sembra che se il metodo sbaglia, vuol dire che il rapporto di coppia sta per scoppiare. Una coppia che ha una bassa dispersion su Facebook ha il 50% di probabilità in più di dividersi nei prossimi 60 giorni rispetto a una coppia che ha una dispersion elevata.

In estrema sintesi, i legami più stabili sono quelli nei quali i due partner condividono un numero elevato di amici che a loro volta hanno amicizie, esperienze e interessi condivisi. Una considerazione forse istintivamente ovvia, che però ora è confermata anche dai dati e che rende bene il concetto di quante informazioni personali possano essere estratte matematicamente dalla struttura della nostra rete di amici. Condividiamo con Facebook più di quanto immaginiamo e magari intendiamo.

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