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2016/01/27

49 anni fa, il disastro di Apollo 1

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Il 27 gennaio 1967, alle 18:31 ora locale (mezzanotte e mezza del 28 in Italia), gli astronauti Gus Grissom, Ed White e Roger Chaffee persero la vita in un incendio a bordo della propria capsula Apollo durante una prova tecnica a terra alla rampa 34 del centro di lancio di Cape Kennedy. Ancora oggi, i veterani del programma spaziale statunitense ne parlano chiamandolo semplicemente e sommessamente The Fire. Tutti sanno cosa si intende.

L’incendio fu innescato da una scintilla prodotta nei cavi elettrici a contatto con i materiali infiammabili della capsula, che arsero violentemente nell’atmosfera di ossigeno puro a 16,7 psi, ossia 1.15 bar o 1,13 atm: una pressione leggermente superiore a quella atmosferica normale al livello del mare, necessaria per esigenze tecniche. I soccorritori impiegarono cinque interminabili minuti a farsi largo tra le fiamme e il fumo e ad aprire i complicatissimi portelli d’accesso, ma fu troppo tardi: gli astronauti morirono per asfissia in meno di un minuto.

L’interno carbonizzato della capsula Apollo nella quale perirono Grissom, White e Chaffee.

Fu il primo incidente mortale direttamente causato dal programma spaziale statunitense: altri astronauti erano periti prima di Grissom, White e Chaffee, ma si era trattato di incidenti aerei. L’incendio, perfettamente evitabile se solo fossero state rispettate le buone norme di sicurezza e di progettazione, fu un drammatico promemoria del fatto che volare nello spazio a bordo di un missile stracarico di propellente altamente infiammabile era, ed è tuttora, pericoloso e richiede un’attenzione suprema ai dettagli e alla valutazione dei rischi. Lo spazio è un maestro severo e inesorabile.

Anni dopo, Scott Grissom, figlio di Gus Grissom, finirà al centro di una tesi di complotto secondo la quale l’incidente fu causato intenzionalmente per zittire gli astronauti prima che denunciassero la pericolosità e l’inadeguatezza della capsula Apollo. Ne parlo nel mio libro Luna? Sì, ci siamo andati!, ma in sintesi l’idea di insabbiare i difetti della capsula spaziale facendo morire gli astronauti in un rogo che rivela i difetti della capsula spaziale non sembra particolarmente logica ed illustra molto chiaramente le acrobazie mentali alle quali è disposto chi è affetto dalla visione complottista.

Maggiori dettagli su questo episodio funesto della corsa allo spazio sono in questo articolo su Complotti Lunari.

Fonti aggiuntive: Scientific American.

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