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2006/10/04

Prova: Internet via rete elettrica

Internet a 220 volt: estendere la rete di casa usando l'impianto elettrico


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni dell'ottimo Silver e di "andrea.raccan****". L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

La rete wireless domestica è una gran bella cosa, ma se il vostro maniero digitale è particolarmente ben costruito (con tanto ferro schermante nei solai, per esempio), noterete che il segnale WiFi viaggia molto male e non arriva dappertutto.

E' quello che è capitato a me, e siccome mi è impossibile trapanare muri per far passare altri cavi e il resto della famiglia è stranamente poco entusiasta dei 30 metri di cavo Ethernet che si snodano lungo i corridoi che ho usato finora, si è imposta una soluzione alternativa: la trasmissione dati lungo i cavi dell'impianto elettrico.

In effetti l'idea è intelligente quanto semplice: le prese elettriche ci sono in ogni stanza di una casa, e tutte le stanze sono collegate ai fili dell'impianto elettrico. Quindi perché non usare gli stessi fili per portare un segnale oltre che la corrente? E' una tecnica già usata a suo tempo per gli interfoni a onde convogliate.

Ma un conto è portare la voce, che è comprensibile anche se distorta; un altro è portare, che so, dieci megabit al secondo di dati, ossia l'equivalente di una connessione wireless media. Così ero piuttosto scettico in proposito, ma mi sono dovuto ricredere. Nel caso specifico, ho acquistato gli adattatori per trasmissione dati della Devolo (149 franchi, circa 93 euro la coppia), li ho infilati nella presa di corrente, e basta. Senza installazione e senza configurazione, mi sono trovato con la rete domestica ampliata di colpo. Non ho neppure letto il manuale (cosa peraltro difficile, visto che nella scatola non c'è, appunto perché non serve).

Gli adattatori somigliano a degli alimentatori, con qualche LED in più per indicarne il funzionamento, e sono dotati di una porta Ethernet e di una porta USB. Ho collegato un adattatore via Ethernet al router ADSL e l'ho infilato nella presa elettrica più vicina; poi sono andato nella stanza del Maniero Digitale dove da sempre il segnale wireless non arriva, ho attaccato alla presa elettrica l'altro adattatore, vi ho collegato un laptop tramite cavo Ethernet, e mi sono trovato online. Fantastico.

Certo, i quattordici megabit massimi teorici non sono confrontabili con i 54 o 100 di una connessione Wifi o cablata tradizionale (per non parlare delle connessioni gigabit), ma sono più che sufficienti per veicolare Internet a tutti i computer di casa, dovunque ci sia una presa di corrente (cosa di cui i computer hanno comunque bisogno) e per condividere dati e stampanti. Ci sono comunque modelli con velocità di trasmissione anche superiori (per esempio 85 e 200 megabit). Inoltre c'è il vantaggio di intasare meno l'etere con segnali che possono causare interferenze o essere intercettati.

A proposito di interferenze: uno dei dubbi che avevo su questa tecnologia era il suo effetto sugli apparecchi di casa. Dopotutto, applicare una modulazione al segnale elettrico con una frequenza non trascurabile (le specifiche tecniche parlano di 4-20 MHz) poteva ragionevolmente causare qualche disturbo. Ma finora tutto funziona regolarmente, compresi i computer e le lampade al neon e a basso consumo, senza segni di interferenze. Se ci saranno novità, le segnalerò.

Per il momento, direi che la tecnologia di trasmissione dati su cavo elettrico funziona: non va confusa con l'accesso a Internet via cavo elettrico, che si è rivelato finora un fallimento a causa dei disturbi e delle emissioni radio che comportava. Qui si tratta semplicemente di distribuire un segnale digitale nell'ambito dell'impianto elettrico domestico. Di conseguenza, consumi ed emissioni sono fortemente ridotti. Inoltre gli apparecchi di trasmissione adottano uno standard chiamato Homeplug, grazie al quale è possibile combinare anche dispositivi di marche differenti.

Sul versante sicurezza, va notato che il segnale si diffonde anche al di fuori della rete domestica (per esempio, può in certi casi arrivare all'impianto elettrico dei vicini di casa), per cui un vicino ficcanaso potrebbe in teoria procurarsi un adattatore analogo e sniffare i vostri dati in transito. Tuttavia la comunicazione fra questi adattatori è cifrata secondo lo standard DESpro, e la cifratura è attiva di default (a differenza di quella dei dispositivi wireless). L'unico punto debole è che la cifratura adotta una password predefinita e comune, per cui è necessario cambiarla.

Il cambio di password è l'unica operazione vagamente complicata che occorre fare: si scarica il software (Windows, Mac e Linux, e in buon italiano) e si segue la procedura guidata. Prendete nota degli identificativi degli adattatori prima di iniziare la configurazione, visto che sono scritti in una zona dell'adattatore che è visibile soltanto quando è rimosso dalla presa. La configurazione si fa da remoto, senza dover armeggiare con ogni singolo adattatore.

In sintesi: la trasmissione dati via cavo elettrico è una soluzione pratica, pulita e semplice per l'ambito domestico e vale la pena di provarla per risolvere il problema di interconnettere il numero crescente di apparecchi da collegare in rete e a Internet, console di gioco comprese. Costosa, forse, ma certamente meno di quanto lo sia spaccare e riparare un muro per posare un cavo.

Aggiornamento (20061005)

Alcuni lettori segnalano possibili problemi:
  • ugo dice che ha usato sistemi analoghi e ha notato che in un residence piuttosto ampio la connessione era debole nelle stanze più lontane. In particolare, in una stanza gli bastava collegare alla presa l'alimentatore del laptop per mandare in tilt la connessione.
  • adblues (IZ5GSV) segnala che forse questi dispositivi producono interferenze dannose per i radioamatori, ma il problema si pone principalmente per la distribuzione di Internet effettuata tramite cavo elettrico al di fuori degli edifici: secondo questa pagina, i dispositivi che rispettano lo standard Homeplug per creare collegamenti all'interno degli edifici hanno "finestre" di frequenze, che vengono filtrate per lasciarle libere in modo da per evitare problemi coi radioamatori. Se qualche radioamatore nella zona di Lugano vuole passare dalle mie parti a fare qualche test, sono a disposizione.

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