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2009/02/06

Bufale e complotti alla SISSA, video e file di presentazione

Gli schemi di fondo che legano bufale e teorie di complotto


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Il 29 gennaio sono stato ospite del Master in Comunicazione della Scienza presso la SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste per offrire agli studenti una presentazione-dibattito sui meccanismi e gli schemi comuni di bufale e teorie di complotti, insieme a Massimo Polidoro, Lorenzo Montali, Stefano Bagnasco e Steno Ferluga del CICAP, e con la moderazione e conduzione di Fabio Pagan. L'incontro era riservato agli iscritti al Master.

Purtroppo mi devo rassegnare al fatto che mi manca il tempo di realizzare un montaggio che ripulisca le magagne della mia ripresa video improvvisata e in particolare compensi la pessima visibilità delle immagini scure della presentazione: un problema peraltro presente anche dal vivo. Così sto caricando i video su Blip.tv (Youtube fa le bizze con l'HD) in forma grezza, così come sono usciti dalla telecamera, in stile "piuttosto che niente, meglio piuttosto", e pubblico a parte il PDF della presentazione.

Ecco i video grezzi:



Qui sotto invece trovate la presentazione (tranne i filmati incorporati, che qui sono sostituiti da immagini statiche): gli utenti di SlideShare possono scaricarla in formato PDF.



Per chi vuole seguire o riprendere da un blocco specifico:

  • Prima parte: introduzione di Fabio Pagan, importanza delle bufale, premesse psicologiche, danni causati.
  • Seconda parte: ancora danni, perché ci casca chiunque, effetti dell'avvento di Internet.
  • Terza parte: altri effetti dell'avvento di Internet, qualche esempio di bufala (Bonsaikitten, gatti con le ali).
  • Quarta parte: altri esempi di bufala (cinesi mangiabambini, appelli per donazioni di sangue, bufale politiche su Bush, Kerry, Berlusconi, Palin)
  • Quinta parte: bufale tecnologiche (grande blackout del 2003, cellulari e popcorn, marketing virale, Mentos e Coca-Cola).
  • Sesta parte: bufale tecnologiche (buchi neri prodotti dal CERN), grandi bufale che diventano ipotesi di complotto: 11 settembre.
  • Settima parte: 11 settembre, complotti lunari.
  • Ottava parte: complotti lunari, scie chimiche, delitto Kennedy; schemi ricorrenti. Fine della presentazione.
  • Nona parte: domande degli studenti. Chiedo scusa per la periodica perdita di messa a fuoco della telecamera, che non era presidiata.


Aggiungo una nota a proposito della paternità del termine cinematografico McGuffin, che nella presentazione ho usato per indicare l'elemento concreto ma irraggiungibile intorno al quale ruotano immancabilmente le teorie di complotto (la scia nel caso delle scie chimiche, le foto e i filmati nel caso dell'11/9, di JFK e della Luna) e senza il quale una teoria di complotto non può attecchire per mancanza di qualcosa su cui arrovellarsi e discutere interminabilmente.

Nella presentazione l'ho citato come termine usato da Spielberg e Lucas per indicare l'oggetto-perno della trama dei loro film, ma l'origine del termine è in effetti hitchcockiana come osservato da chi, a fine sessione, mi ha chiesto una verifica di paternità: in questo senso segnalo la pagina di Wikipedia inglese dedicata al termine, che raccoglie molte fonti interessanti.

Spielberg e Lucas l'hanno reintrodotto (nei commenti ai DVD di Indiana Jones e Guerre Stellari) cambiandone leggermente l'accezione: secondo loro, il McGuffin non dev'essere un oggetto del quale al pubblico non importa nulla e che serve solo a far avanzare la trama, ma deve essere un oggetto emotivamente significativo che "al pubblico dovrebbe importare quasi quanto gli eroi e i cattivi che duellano sullo schermo". Il film "funziona" in base all'efficacia del McGuffin: l'Arca dell'Alleanza o il Santo Graal in Indiana Jones, per esempio.

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