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2009/02/27

Pietra tombale si sposta da sola. Sul serio

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2010/07/23.

La notizia ha fatto il giro di parecchie testate (Repubblica, ADNKronos, Ticinonline) e la storia è sicuramente ghiotta, perché fa venire i brividi. Ma per chi segue questo genere di vicende il bufalometro va subito a fondo scala, perché rileva tutti gli ingredienti classici della categoria horror.

La storia è questa: in un paesino olandese c'è una pietra tombale che si sposta da sola. La polizia, sospettando atti vandalici, ha piazzato una telecamera nascosta, ma il video mostra appunto la pietra che si muove senza che nessuno la tocchi. Il video, però, è stato segretato, e la scienza, come al solito, non saprebbe dare spiegazioni. La troupe di Voyager si è precipitata a consultare l'Atlante DeAgostini per calcolare la distanza dal paesino a Rennes-le-Château espressa in femtoparsec e scoprire un'incredibile correlazione con la distanza Terra-Luna misurata in spanne delle mani di Gianni Morandi.

Confesso, quest'ultima parte è inventata (almeno per ora). Ma il resto no. Vediamo di fare un po' di chiarezza, con l'aiuto non della stampa tradizionale italiana, che s'è limitata ad un allegro quanto maldestrocopiaincolla, ma con il lavoro dei blogger e dei ricercatori che si sono coordinati via Internet. Spero di citare correttamente tutti coloro che hanno contribuito a sbufalare questa storia, perché sono davvero tanti.

Innanzi tutto c'è confusione su dove sia avvenuto il fatto: Repubblica indica un "paesino del profondo nord dell'Olanda, 162 anime in tutto" di nome Aalsum, ADNKronos mantiene la conta delle anime e la collocazione settentrionale olandese, ma indica Aalsten. Andiamo bene. O un branco di zombi zoccoluti sta uscendo in massa dalle tombe dei Paesi Bassi e i paesini olandesi sono fatti con lo stampino, o qualcuno non è manco capace di copiare correttamente un nome di una località.

Molti articoli citano le parole inquietanti della portavoce della polizia, Anna Van der Meer:

"Assurdo, da brividi, assolutamente incredibile. Quando ho visto il nostro video sono rimasta di stucco. Si vede la pietra scivolare di lato, quasi cadere per terra. Poi tocca la tomba di fianco e si ferma lasciando il sepolcro in gran parte scoperchiato con un movimento di più di un metro. Com'è possibile? Non lo so, pesa 450 chili. Oltretutto nel video si vede benissimo che la pietra è ferma, poi in un batter d'occhio schizza di lato. Non ho mai visto una cosa del genere in tutta la mia carriera. Noi non abbiamo nessuna spiegazione."

Ma la spiegazione c'è: basta cercarla bene. Cominciamo dalla località: Francesco F. osserva che non c'è nessuna Aalsten in Olanda, secondo Google Earth (c'è una Aalst, ma in Belgio). Esiste invece una Aalsum, che ha anche una pagina su Wikipedia in olandese dove è riportata (senza fonti) quest'informazione:

Op 18 februari 2009 kwam Aalsum in het nieuws door een grafsteen die in een paar seconde een meter verschoof. Dit gebeurde zonder dat er dan ook maar enig zichtbaar menselijk handelen aan te pas kwam. Doordat de familie al vijf keer aangifte had gedaan van grafschennis besloot de politie een camera op te hangen. Deze camera had niet het gewenste effect van het aanhouden van 'de dader'. Toen de een agent (na de volgende melding van grafschennis) de beelden terug keek bleek dit 'uit zich zelf' te zijn gebeurd. Het Nederlands Forensisch Instituut heeft de zaak onderzocht en is tot een conclusie gekomen. De te gladde grafsteen is door de zon opgewarmd en daardoor uitgezet. De druk tussen de afdekplaat en de grafsteen is door de warmte veel toegenomen. Door de combinatie van deze dingen is de grafsteen dus verschoven.

Una traduzione spiccia con Google Translate (il mio olandese non è brillante), controllata poi dagli amici olandesi d'adozione Robin e Sarah, indica che la polizia scientifica olandese ha dato eccome una spiegazione: la lapide, troppo liscia, si scalda al sole e si dilata. Il calore aumenta la pressione fra la copertura sotto la lapide e la lapide stessa, e questi fattori insieme spostano la pietra.

Qui accanto vedete un'immagine di quella che, stando a Froeks.tv, sarebbe la tomba in questione, e qui c'è una foto della chiesa di Aalsum con annesso cimitero.

I lettori del blog di Massimo Polidoro hanno poi scovato l'articolo originale olandese del Volkskrant e insieme a Massimo sono arrivati anche loro alla soluzione contattando i colleghi sul posto:

...al cimitero non sono affatto sconvolti da quello che è accaduto. Il custode del cimitero ha spiegato che il fenomeno della lastra che scivola e cade si è verificato ogni volta in cui ha fatto molto freddo e poi, all’improvviso, è uscito il sole.

Come già anticipato dalla polizia olandese, si tratta molto probabilmente di una questione di dilatazione termica cui vanno aggiunti il marmo estremamente levigato del coperchio, che diventa così molto scivoloso, e l’inclinazione della tomba. Oltretutto, il custode ha spiegato che il marmista ha ammesso l’errore e ha ripreso il coperchio nel suo laboratorio per renderlo meno scivoloso.

I dettagli corrispondono a quanto descritto dai siti olandesi Ed.nl, Geenstijl.nl e Leeuwardercourant.nl. Una gran montatura, insomma, che i media avrebbero potuto evitare con un minimo di verifica. Ma perché lasciare che la verità guasti una bella storia?

Ecco la vignetta di Moise, pubblicata inizialmente su AFNews e ripubblicata qui per gentile concessione dell'autore.


Aggiornamento 2010/07/23


Csicop.org ha pubblicato un'indagine (in inglese) di Massimo Polidoro che fornisce spiegazioni e dettagli: il movimento della pietra tombale non era laterale, ma verso il basso lungo il suo asse longitudinale, ed è stato osservato sempre in condizioni meteorologiche specifiche: notte fredda con temperature inferiori allo zero, neve o ghiaccio sulla pietra e sole nel pomeriggio. Il fenomeno sembra quindi derivare dalla neve o dal ghiaccio che di giorno, al sole, si scioglie e penetra nella fessura fra la pietra e la superficie liscia dei suoi supporti. Quest'acqua, di notte, gela e si espande, penetrando ulteriormente fino a formare un velo di ghiaccio sul quale poggia la pietra. Il calore diurno scioglie progressivamente questo velo, formando una pellicola d'acqua sulla quale la pietra può scorrere facilmente e di colpo nell'istante in cui l'attrito diventa insufficiente a trattenere la pietra contro la forza di gravità.

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