Scontri stellari
Le notizie spaziali sono come gli autobus: non arrivano mai, ma quando arrivano, arrivano tutte insieme. La Associated Press e Spaceflight Now segnalano che per la prima volta nella storia due satelliti artificiali interi si sono scontrati in orbita involontariamente, generando una nube di centinaia di rottami e migliaia di frammenti che potrebbe comportare un rischio per la Stazione Spaziale Internazionale. Capisco l'idea di fare fuochi d'artificio per celebrare l'Anno Internazionale dell'Astronomia, ma questo mi sembra un po' eccessivo.
La collisione è avvenuta a circa 800 km di quota sopra la Siberia martedì scorso: i due veicoli coinvolti nello scontro sono un satellite commerciale della serie Iridium (usata per le comunicazioni telefoniche satellitari; disegno qui accanto), avente una massa di circa 500 kg, e un satellite russo, il Cosmos 2251, da una tonnellata, lanciato nel 1993 e ritenuto inattivo e incontrollabile. L'orbita della Stazione Spaziale Internazionale è molto più bassa, e secondo gli esperti citati dalla AP il rischio è maggiore per il telescopio orbitante Hubble e per i satelliti di monitoraggio della Terra.
La rete militare di sorveglianza statunitense Space Surveillance Network ha rilevato e sta tracciando le due nubi di detriti, contando per ora circa 600 frammenti. Due? Sì, perché l'inerzia dei due oggetti non sparisce magicamente come nei film di Hollywood per esigenze sceniche: nello spazio, e alle velocità in gioco (km al secondo), i rottami proseguono con newtoniana osservanza la traiettoria imposta dalle leggi della fisica.
La rete telefonica Iridium ha 300.000 abbonati di alto profilo, fra i quali il Dipartimento della Difesa USA, per cui non mancheranno le teorie di complotto (l'altro satellite era russo, diamine; è evidente che c'è sotto qualcosa). Stando al portavoce di Iridium, non ci dovrebbero essere perdite di funzionalità della rete ed è già in corso la sostituzione del satellite distrutto con uno di queli di riserva già in orbita.
2009/02/13
Phil Plait di Bad Astronomy ha i dettagli delle orbite (polari) e degli angoli e delle velocità di collisione (8 km/sec), con le energie risultanti dai calcoli. Un bel botto.
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