Cerca nel blog

2013/07/19

Archeoinformatica: da dove viene Ctrl-Alt-Canc?

Questo articolo era stato pubblicato inizialmente il 19/07/2013 sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione.

Probabilmente l’abbiamo usata tutti almeno una volta nella nostra vita informatica, magari accompagnata da un’imprecazione, e abbiamo capito perché viene chiamata “saluto a tre dita” (alludendo al noto gestaccio a due dita): la combinazione di tasti Ctrl-Alt-Canc che serve solitamente per riavviare un computer Windows che fa le bizze.

Ma da dove viene, e chi l’ha creata? Mental Floss è andata a ripescare la genesi di questo comando. Nella primavera del 1981 c’era in Florida un piccolo team che stava sviluppando per IBM in fretta e furia un personal computer per rispondere all’offerta commerciale analoga di Apple e altri produttori. I programmatori si lamentavano che ogni volta che c’era un difetto di programmazione dovevano riavviare manualmente l’inetero sistema, con la litania dei test di memoria all’avvio. E i difetti capitavano spesso, causando riavvii continui che esasperavano i programmatori.

Uno dei membri del team, David Bradley, inventò quindi una scorciatoia: un riavvio senza test iniziali. Scelse Ctrl-Alt-Canc perché la posizione molto spaziata di questi tasti (Ctrl e Alt da una parte, Canc dalla parte opposta) rendeva molto difficile che qualcuno digitasse per errore questa combinazione, facendo perdere il lavoro non salvato. Doveva essere una soluzione riservata ai tecnici, da non fornire ai clienti, ma rimase nel prodotto finito, il primo PC IBM, le cui vendite furono strabilianti e diedero il via al boom dell’informatica personale.

Il Ctrl-Alt-Canc divenne famoso con Windows, nei primi anni Novanta: quando Windows si piantava (con il famoso “schermo blu della morte”), la combinazione di tasti scelta da Bradley si rivelò utilissima come rimedio rapido anche per gli utenti comuni.

Nessun commento: