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2018/05/30

Fortnite, premi per 100 milioni di dollari in un gioco “gratuito”

Fortnite è la mania del momento: un gioco online popolarissimo, specialmente nella versione Battle Royale, che è gratuita e disponibile per computer Windows e Mac, PlayStation 4, Xbox One e smartphone e tablet Apple.

Per darvi un’idea di quanto stia avendo successo, provate semplicemente a nominare la parola Fortnite a qualunque bambino o adolescente. Oppure considerate questo dato: pochi giorni fa la Epic Games, la società che ha creato e gestisce Fortnite, ha annunciato che offrirà ai giocatori un montepremi complessivo di cento milioni di dollari. Cento milioni di dollari reali, s’intende.

Se vi state chiedendo come faccia un gioco gratuito a potersi permettere un montepremi così spettacolare, la risposta è una parola: V-buck. I V-buck sono la valuta interna di Fortnite e si usano come gettoni per comprare varie cose nel gioco: le skin, ossia l’aspetto visivo del personaggio gestito dal giocatore; le emote o mosse che esprimono emozioni; le armi; i Pass Battaglia, che fanno salire di livello più rapidamente; e altro ancora. Questi V-buck si guadagnano giocando molto assiduamente oppure semplicemente comperandoli online, pagandoli con soldi reali.

Ma siccome guadagnare quantità significative di V-Buck semplicemente giocando richiede moltissimo tempo ed è intenzionalmente frustrante, molti giocatori comprano questi gettoni di gioco spendendo denaro vero (di solito quello dei genitori, anche se esistono parecchi giocatori adulti). Spendono così tanto che soltanto nel primo mese di disponibilità della versione di Fortnite Battle Royale giocabile sugli smartphone Apple la Epic Games ha incassato oltre 25 milioni di dollari.

Intorno a questo vortice di denaro sono nate molte truffe, che è meglio conoscere: per esempio, i giocatori vengono abbindolati da pubblicità online o da messaggi di altri giocatori che promettono cheat, ossia trucchi per ottenere grandi quantità di V-Buck con poca fatica, magari in cambio della loro password di Fortnite o dell’installazione di qualche programma di dubbia provenienza.

È un inganno piuttosto evidente, concepito per rubare gli account o per infettare i computer delle vittime, ma nella febbre del gioco una mente giovane si fa sedurre facilmente, per cui se avete figli che giocano a Fortnite conviene avvisarli che chiunque prometta loro V-Buck gratis o a prezzo scontato, per esempio nelle chat del gioco, è un truffatore. I V-buck si comprano soltanto tramite i negozi online ufficiali.

Conviene inoltre bloccare gli acquisti in-app sui dispositivi usati per giocare, per evitare che i giovani giocatori spendano grandi cifre senza accorgersene, e impostare dei limiti automatici di orario e di tempo di gioco quotidiano, per scongiurare l’instaurarsi di dipendenze e delle “facce da Fortnite”, ossia dei visi assonnati che ciondolano sui banchi di scuola dopo troppe sessioni di gioco notturne.

Se volete farvi un’idea di questo gioco, delle sue regole e dei suoi contenuti, anche in termini di ritmo frenetico, di violenza e di interazione con altri giocatori, potete semplicemente andare su Youtube e digitare “Fortnite gameplay”: troverete un’infinità di video di sessioni di gioco e anche di spiegazione quasi maniacale delle sue funzioni a volte intenzionalmente nascoste, e capirete perché il suo mix di sparatutto e costruzione in stile Minecraft è così accattivante e fa perdere la cognizione del tempo. Buon divertimento.


Fonti aggiuntive: Ars Technica, BoingBoing, Polygon, Forbes, VG24/7.

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