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2017/07/11

Google toglie i fondi all'odio online di Voxnews

Credit: David Puente.
Pubblicazione iniziale: 2017/07/11 11:43. Ultimo aggiornamento: 2017/07/11 17:15. 

Voxnews è un sito italiano ricolmo di post razzisti che istigano all’odio e alla violenza. Si finanzia ospitando le pubblicità di Google Adsense e di Amazon. Spara bufale a raffica, come ha segnalato tante volte Bufale un tanto al chilo, e finge di essere obiettivo offrendo persino un servizio di “fact-checking” che in realtà mente spudoratamente. Insomma, una classica fabbrichetta acchiappaclic per fare soldi sulle incazzature dei teppistelli frustrati. Una di quelle i cui post vengono condivisi allegramente da alcuni politici italiani.

Il collega debunker David Puente, che aveva già denunciato alle autorità italiane Voxnews e la galassia di siti collegati nel 2015, ha raccolto ulteriori dati e poi ha segnalato Voxnews a Google, facendo notare che il sito violava le regole di Google sui contenuti delle pagine ospitanti pubblicità Adsense. Risultato: Google ha tolto i banner dei propri clienti da Voxnews.

L’odio online prospera anche perché è un business; vediamo che succede quando il business non funziona più e resta solo il letame ideologico, il cui megafono digitale qualcuno deve pagare di tasca propria. Fanno tutti gli idealisti, ma quando c’è da mettere mano al portafogli stranamente spariscono come gli scarafaggi quando accendi la luce.

Questo risultato non sarebbe stato possibile senza l’iniziativa #Bastabufale della Presidenza della Camera italiana, che ha creato le occasioni per mettere in contatto Puente con i rappresentanti di Google e mettere in chiaro che non è più ora di scherzare. Voxnews, fra l’altro, è proprio uno dei siti di cui Puente ha parlato durante la recente audizione alla Commissione per i diritti e i doveri relativi ad Internet della Camera dei Deputati.

Se volete saperne di più, leggete le spiegazioni dettagliate di David Puente. Ci siamo sentiti via Twitter poco fa: è contentissimo del risultato e mi ha detto che è “un precedente italiano che dimostra l‘impegno di Google nel contrastare certe realtà”. Speriamo sia uno di una lunga serie: intanto io vado a stappare una buona birra.

Il defunding (definanziamento) di Voxnews è piaciuto anche ai colleghi di Sleeping Giants, che hanno dato risonanza a questo successo anche all’estero.

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