Tranciato un cavo vitale di Internet. Anzi due. Anzi tre. Facciamo quattro. Che succede?
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Quando una disgrazia capita una volta, è un incidente. Due volte, è una coincidenza. Ma se capita tre, o addirittura quattro volte, è sicuramente un complotto. Almeno questo è quel che pensano alcuni a proposito della raffica di cavi Internet tranciati negli ultimi giorni. C'è addirittura chi teme che si tratti di una "prova generale" di blackout informativo, magari per censurare notizie scomode o come preliminare all'attacco militare all'Iran, magari durante il Superbowl (che è già passato e quindi ha sbufalato la teoria).
In sintesi: il 30 gennaio, due cavi di telecomunicazione nel Mediterraneo, il FLAG e il SEA-ME-WE4, sono risultati danneggiati, causando rallentamenti fino al 70% alle comunicazioni in Medio Oriente e in India. L'1 febbraio è risultato tranciato al largo delle coste del Dubai un terzo cavo, il FALCON. E domenica 3 febbraio, un altro cavo che collega il Qatar agli Emirati Arabi ha dato problemi ed è stato disattivato. Che sta succedendo?
C'è chi ha ipotizzato cause decisamente più banali, come gli assestamenti del fondale o il tranciamento ad opera delle ancore delle navi (che in passato hanno effettivamente interrotto dei cavi), ma le registrazioni non riportano la presenza di navi nelle zone di Alessandria e Marsiglia, dove si troverebbero i danni ai primi due cavi, intorno agli orari in cui sono state rilevate le interruzioni, stando al Ministero delle Telecomunicazioni egiziano. Per quanto riguarda il quarto cavo, non si tratterebbe di un taglio, ma di un problema di alimentazione.
Mentre i tecnici redirigono il traffico di dati e telefonate attraverso canali alternativi e si attende che le navi appoggio giungano sui luoghi di danni per ripararli e chiarire le cause delle interruzioni, si può chiarire fin da subito la causa di un fenomeno che ha allarmato alcuni osservatori: l'Internet Traffic Report che segnala connettività zero specificamente per l'Iran. Come mai?
Semplice: l'ITR, come spiegano le sue FAQ, si basa su un ping inviato a un elenco specifico di router. I dati riguardanti l'Iran si riferiscono a un singolo router e quindi non sono molto indicativi delle condizioni delle comunicazioni in tutto il paese. Tant'è vero che il blog del presidente iraniano è accessibile.
Ma se volete una teoria di complotto, eccola: non si tratterebbe di un preparativo d'attacco, ma della collocazione di una sorta di cimice per intercettare l'enorme mole di traffico che passa sui cavi verso i paesi mediorientali, collocata dalla NSA, che secondo fonti solitamente bene informate avrebbe proprio questa capacità. Ma in tal caso, perché farsi notare così vistosamente, tranciando tanti cavi insieme?
(fonti: BBC, New York Times, ArabianBusiness.com, The Inquirer, The Press Association)
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