Apple raccomanda antivirus per Mac: fine di un mito? Non proprio
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Vignetta di Moise, pubblicata inizialmente su AFNews e ripubblicata qui per gentile concessione dell'autore.
Panico generale fra gli utenti Mac. Una pagina del sito Apple raccomanda di usare un antivirus sui luccicanti prodotti contraddistinti dalla mela morsicata. E' la "fine di una leggenda", titola Repubblica. Altri siti rispettati della Rete, come BBC, Network World e The Register, riportano la notizia. Dunque anche il Mac sarebbe vittima dei virus. Ma poi arriva la smentita. Alcuni siti la pubblicano, altri no. Confusione totale.
Cos'è successo? Semplice: Brian Krebs, del Washington Post, ha pubblicato l'1/12/08 una notizia in cui ha scritto che Apple ha inserito senza troppo clamore nel proprio sito una nuova pagina di supporto tecnico che consiglia agli utenti Mac di installare Intego VirusBarrier X5, Symantec Norton Anti-Virus 11 oppure McAfee VirusScan. La notizia è stata ripresa da vari siti senza controllarla e si è disseminata freneticamente.
La segnalazione è stata vista infatti come un clamoroso cambiamento per il mondo Apple, che da sempre gode del mito della sua (supposta) invulnerabilità ai virus. E' appunto un mito: si può eccome creare software ostile per Mac, ma è tecnicamente più difficile e meno remunerativo per via del bacino d'utenza più ristretto rispetto al mondo Windows.
Ma poi è saltato fuori che la pagina di supporto tecnico di Apple in realtà non è affatto nuova: risale al 2007. Sembrava nuova perché riportava il 21 novembre scorso come data di ultimo aggiornamento, ed è stata aggiornata per fare riferimento alle versioni correnti degli antivirus che cita. Gizmodo ha pubblicato i dettagli.
Nessun cambiamento di politica, insomma, da parte di Apple. Tanti hanno abboccato alla notizia errata perché era appagante: che soddisfazione, poter scrivere che finalmente anche gli utenti Mac con la puzza sotto il naso devono subire la stessa persecuzione virale che affligge il resto dell'utenza informatica (almeno quella Windows).
Purtroppo Apple, così brava a usare i media quando si tratta di lanciare un nuovo prodotto, si chiude sistematicamente a riccio quando si parla di sicurezza. La pagina in questione è stata rimossa completamente e senza spiegazioni (immagine qui accanto). E Apple ci ha messo un bel po' prima di rispondere ai media che chiedevano chiarimenti.
Finalmente Macworld ha pubblicato questa dichiarazione di Bill Evans, portavoce della Mela: "Abbiamo rimosso l'articolo del KnowledgeBase perché era vecchio e impreciso... il Mac è progettato con tecnologie integrate che forniscono protezione contro il software ostile e le minacce alla sicurezza direttamente, appena lo si toglie dall'imballo... dato che nessun sistema può essere immune al 100% a qualunque minaccia, usare software antivirale può fornire protezione supplementare".
Molto rumore per nulla, insomma, e tutto è come prima: un bell'esempio di come il giornalismo può lasciarsi prendere dall'entusiasmo per una notizia che fa scalpore e appaga qualche sentimento (in questo caso, l'invidia per il mondo Mac e il risentimento verso certi utenti Mac che se la tirano un po' troppo).
La vicenda, comunque, è a suo modo utile, perché offre lo spunto per ricordare che l'immunità dei Mac è un mito e che la realtà è ben diversa: il rischio virale di un Mac è indubbiamente di gran lunga inferiore a quello di un PC Windows, ma non è zero. Anzi, un eccesso di fiducia può essere una trappola più pericolosa di una vigilanza continua.
Fonti ulteriori: Slashdot, PcPro, Punto Informatico, Apple Insider
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