Non basta la lezione delle truffe di Wanna Marchi, di Stamina, della cura Di Bella e di tutte le altre panzane mediche: l'Italia si sta dimostrando culla ostinata e ottusa dell'antiscienza. Mentre negli Stati Uniti si comincia a capire, amaramente, che il legame vaccini-autismo è una balla che uccide, perché l'incoscienza di chi ci crede e non vaccina i figli sta rimettendo in circolazione malattie che sembravano relegate nei libri di storia, in Italia continuano allegramente a prosperare Le Iene.
La ricerca medica italiana paga il prezzo di questa deriva verso l'antiscienza, alimentata da governanti la cui miopia sembra scomparire soltanto quando c'è da vedere dove arraffare soldi. La paga sotto forma di leggi idiote, contrarie persino alle direttive europee, e sotto forma di posti di lavoro che vanno all'estero, dove le leggi invece consentono di proseguire la ricerca farmaceutica e biomedica.
E intanto gli animalisti si sentono forti e diventano violenti. Perché per gli animalisterici chi salva la vita alla gente facendo (magari a malincuore) sperimentazione animale è un crudele assassino da fermare a qualunque costo, secondo loro, ma il loro gatto Fuffi che stacca la testa a morsi ai topolini va benissimo. Giusto un numero: i gatti del mondo uccidono ogni anno almeno sette miliardi di piccoli mammiferi soltanto negli Stati Uniti, secondo la rivista scientifica Nature. Nessuno di quei sette miliardi di animali uccisi contribuisce alla ricerca medica. Non vedo animalisti sbracciarsi per avere una legge che tenga i gatti chiusi in casa e ponga fine alla strage.
Prima che me lo chiediate: sì, trovo angosciante la sperimentazione animale, e sì, ho due gatti che spesso uccidono adorabili topolini, talpe, passerotti e pettirossi nonostante abbiano tutto il cibo che possono volere. Proprio per questo non faccio l'ipocrita. Se permetto ai miei gatti di ammazzare i topi per puro diletto, di certo non mi posso permettere di criticare chi uccide topi allo scopo di curare le persone.
Sabato 14 giugno a Milano, in via Mercanti, dalle 15:30 in poi, si terrà una manifestazione aperta a tutti (in particolare a studenti, ricercatori e veterinari) e indetta da Pro-Test Italia per chiedere “alle istituzioni di ascoltare la comunità scientifica sulle leggi che impattano la ricerca. Per chiedere la revisione delle restrizioni
aggiunte dall'Italia alla direttiva europea 2010/63/UE, restrizioni che
la direttiva
stessa nega agli Stati membri di poter istituire e per cui paghiamo
ingenti multe. Per chiedere di aumentare i fondi alla ricerca: investire
nel futuro è l'unico volano per uscire dalla crisi. Per chiedere più
protezione dagli attacchi sempre più preoccupanti
da parte dell'estremismo animalista.”
È un'occasione per informarsi invece di litigare a colpi di slogan: ci saranno approfondimenti sulla direttiva europea e sull'estremismo
animalista, insieme a testimonianze di malati alle prese con l'antiscienza, la disinformazione e le leggi anti-ricerca italiane che salvano gli animali soltanto in apparenza. Se volete saperne di più, il link della manifestazione è http://bit.ly/ricerchiAMO. E per sbufalare il mito che sperimentazione significa vivisezione, date un'occhiata a questo quadro della situazione legale italiana. Verificatelo e fatevi un po' di domande razionali. Non è detto che le risposte vi piacciano. Non piacciono neanche a me. Ma le alternative mi disgustano anche di più.
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