Cerca nel blog

2009/05/03

Perché non mi occupo di “signoraggio”: è una noiosa idiozia. Inoltre chi blatera di diritti è il primo a calpestarli

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2009/05/05.

Mi arriva parecchia mail che mi chiede come mai non mi occupo del cosiddetto "signoraggio", inteso nel senso delle teorie di complotto che circolano su Internet sotto questo nome e che attribuiscono a questa cospirazione tutti i mali del mondo.

I primi due motivi sono strettamente tecnici: a) è una scemenza; b) è anche pallosa.

Ho chiesto agli esperti, ho fatto le mie ricerche, mi sono annoiato a morte e non ne è venuto fuori nulla d'interessante.

Almeno con le bufale, l'11 settembre, la Luna e gli altri complotti si toccano materie avvincenti e si ha l'occasione di conoscere meglio il mondo, la tecnologia e le trappole della mente umana. Con le teorie sul "signoraggio", invece, si conoscono soltanto nuovi esempi di squallore. Perché chi crede a queste teorie si gonfia il petto ritenendosi paladino dei cittadini, ma in realtà è il primo a calpestarne i diritti per i propri porci comodi.

Faccio un esempio pratico. Mi scrive privatamente via mail un certo F.A. (di cui non cito gli estremi per riservatezza), che dopo una domanda sull'11 settembre scivola prolissamente sul "signoraggio". Gli rispondo privatamente e ci scambiamo diverse mail.

Pochi giorni dopo, l'intero scambio di corrispondenza privata finisce su un forum dedicato al "signoraggio", che non indico qui ma di cui ho già acquisito copia. Ringrazio M. per la segnalazione.

Le mie conoscenze di diritto italiano sono forse un po' arrugginite dalle abbondanti libagioni ticinesi, ma pubblicare una mail privata mi risulta essere ancora una violazione dell'articolo 15 della Costituzione italiana e un reato ai sensi degli articoli 616 e 618 del Codice Penale. Non è chiaro se lo scambio di mail sia stato pubblicato dal suddetto F.A. o da terzi.

Aggiornamento: sulla questione legale ci sono pareri discordanti, come segnalato nei commenti; la pubblicazione senza il consenso delle parti è comunque un atto in malafede.

Questi sono i mezzucci dei "signoraggisti": mandano mail private, si fingono onesti con tanto di precisazione di non essere complottisti ma semplici curiosi, e poi pubblicano o lasciano pubblicare la corrispondenza privata, infischiandosene dei diritti altrui e del rispetto per gli altri, per vantarsi con i loro compagni di merende della loro prodezza. Si sciacquano la bocca con rantoli sulla rivoluzione tramite la "democrazia diretta", ma non conoscono neanche le basi etiche della vita democratica.

Ed è per questo che non mi occuperò di "signoraggio". Ho di meglio da fare e non sono certo l'unico al mondo a poter svolgere indagini antibufala. Per chi si vuole informare, ci sono spunti come questo documento, il sito Frottolesignoraggio.info e le altre informazioni segnalate nei commenti qui sotto.

Che coloro che credono a queste scemenze marciscano pure nel proprio delirio, dando le colpe delle proprie difficoltà a fantomatici banchieri cattivi invece di fare qualcosa di concreto per risolverle; e che coloro che non ci credono ma ci speculano possano fare affari d'oro sulla pelle di questi gonzi.


Aggiornamento 2009/05/04


Dai commenti qui sotto emerge un aspetto ancora più squallido delle teorie "signoraggiste": la loro contiguità con i movimenti estremisti e antisemiti. In effetti parlare di complotti dei grandi gruppi bancari è da tempo un eufemismo per additare vigliaccamente gli ebrei e rispolverare i Protocolli di Sion spacciandolo per documento autentico: info qui (accesso riservato agli iscritti), qui e qui.

Volete questi compagni di viaggio? Accomodatevi.


Aggiornamento 2009/05/05


La mia corrispondenza privata è stata rimossa dal sito che l'aveva pubblicata qui.

Come era prevedibile, nel sito in questione adesso c'è chi dice che avrei "minacciato" e che l'avrei fatto "per il semplice fatto che sia stata riportata una sua opinione". Il che dimostra ancora una volta che a chi frequenta il "signoraggismo" è imposto lo shutdown della corteccia cerebrale: chiedere il rispetto di un diritto non è una minaccia, in un paese civile, e non ho contestato che si riportasse una mia opinione. Ho contestato che si riportasse la mia corrispondenza privata.

Caso chiuso. Mi sento già sporco per questa breve immersione nel "signoraggismo", per cui non mi avventurerò più sull'argomento.

Grazie a tutti coloro che hanno contribuito con commenti costruttivi; e grazie anche a coloro che hanno inviato commenti d'insulto e di delirio. Avete contribuito anche voi a dimostrare l'assurdità e l'arrogante aggressività che impregna questa materia come il puzzo delle sigarette impregna anche il più fine degli abiti se ci si avventura in un bordello di quart'ordine.

Nessun commento: