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2008/11/14

Il ritorno di Valentin l’Immortale

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "francoza****" e "gargantuele". L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Torna una vecchia conoscenza del Disinformatico: il mitico Valentin Mikhaylin, uno spammer russo che si finge un povero studente che muore di freddo a Kaluga (coordinate) e chiede aiuto per superare il terribile inverno russo, è tornato ad intasare le caselle di molti lettori, stando alle loro segnalazioni.

Piccolo problema: a Kaluga (foto qui accanto), come si può facilmente verificare presso un qualunque sito Internet di meteorologia, l'inverno non è affatto gelido come lo dipinge Valentin. Non per nulla i filtri antispam bloccano i suoi appelli e siti antibufala come Snopes.com li catalogano come truffa.

Lo scopo di Valentin è commuovere gli internauti; chi abbocca riceve una risposta nella quale la richiesta di aiuto, inizialmente sotto forma di viveri e coperte, diventa una richiesta di denaro da inoltrare tramite Western Union o simili (perché è più efficace e in Russia si compra meglio, dice lui).

La realtà è che Valentin è un truffatore poco astuto con precedenti penali (vi invito a leggere quest'articolo surreale su di lui e le indagini svolte dai lettori) che spamma l'Occidente con la sua storia (e con numerose varianti) almeno dal 1999, come documentato da questa mia indagine.

Impagabile la variante in cui mandò a 1700 indirizzi europei un messaggio, firmato dell'amministratore della rete, secondo il quale "noi, ufficiali di Kozelsk, abbiamo deciso di far esplodere missili nucleari nei grandi centri politici, militari e industriali dell'Europa occidentale" perché "siamo stanchi di vedere che i nostri figli si suicidano, che le nostre madri e i nostri padri muoiono di fame". L'appello provocò la comprensibile reazione delle ambasciate di Stati Uniti e Austria. Intervenne il Ministero degli Interni russo, e la cosa sfociò in un processo e in una perizia psichiatrica (risultò che era sano di mente). Il processo si concluse con un'amnistia perché Valentin era minorenne all'epoca dei fatti.

Non solo: quando viene smascherato, Valentin attacca: quando gli ho rovinato la piazza pubblicando l'indagine su di lui, ha minacciato di mandarmi il KGB e di farmi una causa internazionale per diffamazione, mi ha iscritto a migliaia di mailing list nel tentativo di saturarmi la casella di posta e ha pubblicato annunci gay a mio nome. Per non parlare delle mail in cui risponde alle vittime che lo sbugiardano e dice che mia moglie mi tradisce con un "uomo nero ricco". Insomma, vi sarete fatti un'idea dell'individuo.

Torno a parlarne a titolo di promemoria, così Google indicizza le nuove varianti del suo appello, e per evitare che faccia altre vittime fra coloro che ancora non conoscono la vicenda. Inoltre ci sono delle novità interessanti. Cominciamo con una delle versioni attuali del suo appello:

Date: Fri, 7 Nov 2008 17:57:06 +0300
from: valenmik@eposta.ru
Subject: Letter from Russia

Hello,

My name is Valentin. I'm 26 years old and I live with my mother in small town in Russia.

My mother cannot see and her indemnity is not enough even for food.

Due to the deep crisis in our country recently I lost my job and our situation became very difficult. Now I finded a new job, I work very hard but I was told that this work will be only for a couple of weeks.

Gas and electricity became very expensive in our region and we cannot use it to hear our room anymore.

I don't know what to do, because the winter is coming and the weather will be up to minus 30 degrees in the next month.

I finded several e-mail addreses and thanks to free internet access in our local library I decided to appeal to you for help.

If you have two old sleeping bags, warm clothes, electric water-boiler, canned and dried food, vitamins, medicines from cold, hygiene-products, I will be very grateful if you can send it to our address:

Valentin Mikhailin,
Rileeva Ulitca, 6-45.
Kaluga. 248030,
Russia.

If it easier for you to help with some money, please let me know and I will write you how to send it safe.

It will enable us to buy portable wood-burning stove made from cast iron and heat our home during the whole winter, becase we have many wood in our region.

I hope to receive your answer. I also hope that this hard situation will get better very soon.

I send you best wishes from Russia.

Valentin.


Rispetto al passato, è cambiata la grafia dell'indirizzo, presumibilmente in un goffo tentativo di eludere i filtri antispam e le ricerche in Google fatte dai destinatari dubbiosi. In altre versioni disseminate in questi giorni, infatti, l'indirizzo viene scritto come "Ryleeva Uliza, 6-45. Kaluga. 248000". Differente quanto basta a confondere Google, ma non il postino locale.


Valentin ha cambiato sesso?


È tornata anche la variante in cui il mittente sarebbe "Elena" (elenag@eposta.ru o elenafed@eposta.ru o altri indirizzi), come già avvenuto nel 2007, e l'indirizzo è sempre di Kaluga, ma con una via differente da quella di Valentin: "Ulica Kirova 25-54".

Stavolta c'è una novità: l'appello contiene un link (questo o questo) a una foto di "Elena", dove però non c'è più nulla. Qui accanto ne vedete un esemplare recuperato astutamente dai lettori Andrea Sacchini e Tukler (che ringrazio).

Ecco un campione recente di quest'appello:

Hi,

My name is Elena, I am 31 year and I live in Russian province. I work in
library and I use computer after work when it possible.
I finded your address in internet and I decided to write you this letter.

I have 7-year daughter Angelina, her father abandoned us and we live with
my mother.

Due to the financial crisis in our country my mother lost job and our
situation became very difficult.

The prices for gas is very high in our region and we cannot use it to heat
our home anymore.

The winter is coming and weather become colder each day. We worry if the
temperature will below 0 degrees in our home, we will not be able to
survive.

For heating our home during winter we need portable stove which give heat
from burning wood. We have many wood in our region, but we cannot buy the
stove in local market because it costs equivalent of 193 Euros and very
expensive for us.
If you have any old portable stove and you don't use it anymore, we will
be very happy if you can donate it to us and organize transport of its to
our address.
We are located 200km from Moscow. This ovens are different, they made from
cast iron and weight about 100kg.

I downloaded our picture to free website and you can see it at:
http://elenaga.nextmail.ru/ourpicture.jpg
It is not of very good quality, but it will give you idea how we look.

I pray for your help.

Elena.


Sembra insomma che l'accattonaggio via Internet stia prendendo piede in quel di Kaluga, oppure che Valentin abbia problemi di sdoppiamento della personalità.

Rispondendo all'accorato appello di "Elena", come hanno fatto alcuni intrepidi lettori, che ringrazio, si ottiene una serie di istruzioni su come mandare denaro ("Elena" chiede 193 euro per comperare una stufa), con queste coordinate:

BANK VTB 24 (closed joint-stock company), Moscow, Russia
SWIFT: CBGURUMMXXX
Bank address: Myasnitskaya 35, Moscow, 101000, Russia.
Beneficiary:
Galitsyna Elena Fedorovna,
Account # 40817978306510010000
Address: Kirova 25-54, Kaluga, 248000 Russia.
Purpose of the remittance: Help.


Inutile dire che anche in questo caso si tratta di un appello fasullo al quale non bisogna abboccare. Mettete dunque in guardia i vostri amici e colleghi, e se volete rendere la vita difficile a questo truffatore, potete spacciarvi per persone che credono al suo appello e vogliono mandargli aiuto, come hanno fatto questi lettori. Questo gli fa perdere molto tempo dietro a false vittime e quindi gli lascia meno tempo per circuire quelle vere: in pratica, ci si interpone fra il truffatore e la vittima, come si farebbe fra un aggressore e una persona indifesa.

Funziona? Parrebbe di sì. Stando alle segnalazioni dei lettori, ora Valentin pensa che chiunque gli scriva da un indirizzo ".it" sia un simulatore, per cui è lui a rifiutare le prese di contatto anche quando gli arrivano da vittime vere.

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