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2007/07/31

Pascua Lama, la multinazionale ammazza i ghiacciai

Appello per salvare i ghiacciai cileni


Riesco finalmente ad occuparmi di un tormentone che risale almeno a marzo 2007: l'appello che incrimina nientemeno che il babbo di Bush per la distruzione di due ghiacciai cileni. Ecco il testo dell'appello:

Nella valle di San Felix, l´acqua piú pura del Cile scorre nei fiumi alimentati da due ghiacciai.

Grandissimi giacimenti d´oro, argento e altri minerali sono stati individuati sotto questi ghiacciai.

Per arrivare a questi giacimenti, sará necessario rompere e quindi distruggere questi ghiacciai, - niente di cosí folle é mai stato concepito nella storia del mondo, (forse si) - e fare due grandissimi buchi, ognuno dei quali sará grande come una montagna, una per l´estrazione e l´altro per lo scarico della miniera.

Questo progetto si chiama PASCUA LAMA.

La compagnia si chiama Barrik Gold.L´operazione é stata pianificata da una multinazionale della quale é membro George Bush padre.

www.barrick.com

Il governo cileno ha approvato il progetto che doveva cominciare giá nel 2006.

L´unico motivo per cui non é ancora cominciato é perché i contadini hanno ottenuto una sospensione dei lavori.

Se distruggono i ghiacciai,non distruggono solo questa speciale fonte d´acqua pura, ma inquineranno anche i due fiumi, cosí che non saranno piú adatti al consumo sia umano che animale dovuto al cianuro e all´acido solforico usato nel processo di estrazione.

Tra l´altro tutto l´oro che sará estratto verra inviato tutto alla multinazionale straniera e non ci sará nessun guadagno per la gente che vive in questi luoghi.

A loro resteranno l´acqua avvelenata e le conseguenti malattie.

I contadini hanno abbastanza tempo per lottare per la propria terra, peró non hanno potuto usufruire della televisione perché il ministero dell´interno lo ha proibito.

L´unica speranza per bloccare questo progetto è ottenere l´aiuto della Giustizia Internazionale.

Il mondo deve sapere quello che sta succedendo in Cile.

Il posto dove si puó cominciare a cambiare il mondo é questo.

Fai circolare questo messaggio fra i tuoi amici in questo modo:

Per favore copia questo testo e mettilo in un nuovo messaggio, aggiungendo la tua firma e inviandolo a tutte le persone che conosci... lascia anche la parte in spagnolo.

Se arrivi alla persona Nr. 200 che riceve questo messaggio mandalo a nopascualama@yahoo.com perché sia inviato al governo cileno.

No alla miniera aperta Pascua Lama nella cordigliera delle Ande sopra la frontiera tra Cile e Argentina.

Chiediamo al governo Cileno che non autorizzi il progetto per proteggere i due ghiacciai, la purezza dell´acqua delle valli di San Felix e El transito, la qualitá della terra coltivabile nella regione di Atacama e la qualitá della vita della gente che vive in queste terre.

Grazie, le firme sono alla fine del testo in spagnolo.

[segue il testo in spagnolo]

Una volta tanto, l'appello ha un discreto fondo di verità, ma come capita spesso presenta i fatti in maniera esageratamente drammatica e distorta. Grazie a Snopes.com possiamo saperne di più. L'appello risale almeno al 2006 e il progetto Pascua-Lama esiste realmente e pone dei seri dubbi sui suoi danni all'ambiente, come nota per esempio Miningwatch, sito contrario al progetto: in particolare, secondo Miningwatch comporta la distruzione o lo spostamento almeno parziale di tre ghiacciai che coprono parte delle zone aurifere.

Il progetto Pascua-Lama è gestito effettivamente dalla Barrick Gold Corporation e si trova ad alta quota sul confine tra Cile e Argentina. Le coordinate in Google Maps sono queste; in Google Earth e negli altri programmi analoghi sono -29.320278,-70.028056.

La Barrick, tuttavia, ha pubblicato una pagina Web in cui spiega la propria versione della questione: in particolare, fa notare che la zona di estrazione prevista inizialmente si trovava sotto i ghiacciai soltanto per il 5%, e la protezione di questa percentuale era già in partenza una condizione primaria imposta dalle autorità cilene per l'approvazione del progetto.

Non solo: come dettagliato qui, a febbraio 2006 le autorità cilene hanno passato una risoluzione che impone alla Barrick di "accedere ai minerali in modalità che non rimuovano, trasferiscano, distruggano o agiscano fisicamente sui ghiacciai" denominati Toro 1, Toro 2 ed Esperanza. Quindi i ghiacciai non verranno toccati e non sono interessati dallo scavo, secondo la mappa pubblicata sempre dalla Barrick (visibile all'inizio dell'articolo), nella quale la miniera interessa la zona delimitata in rosso.

La Barrick fa notare inoltre che Bush padre non è membro della multinazionale, ma è stato soltanto consulente onorario per due anni verso la metà degli anni Novanta del secolo scorso; non è mai stato dirigente o funzionario della società.

Sempre secondo la Barrick, sono stati presi accordi e misure per evitare ogni inquinamento dei fiumi e ridurre l'impatto ambientale. Sull'affermazione che "non ci sará nessun guadagno per la gente che vive in questi luoghi", la Barrick replica che verranno creati 5500 posti di lavoro durante la costruzione e 1660 per i vent'anni previsti di attività, più l'indotto.

La questione è comunque indubbiamente controversa e l'impatto ambientale di un grande progetto del genere è inevitabilmente significativo: resta da vedere se il danno all'ambiente sarà davvero contenuto come promesso. Combattere per l'ambiente sulla base di dati fasulli, tuttavia, rischia di squalificare chi li presenta, nonostante le buone intenzioni. Per queste cose occorrono dati inattaccabili, in modo da non offrire all'interlocutore appigli per liquidare il tutto come l'ennesima paranoia ecologista.

C'è in ogni caso un aspetto certo: la petizione circolante in Rete è assolutamente inutile, salvo come impreciso strumento informativo. Infatti l'indirizzo di posta presso Yahoo al quale inviare le adesioni è disattivato. Qualsiasi adesione finirà quindi cestinata.

Insomma, come avviene spesso per gli appelli circolanti in Rete, chi vuole interessarsi alla questione deve fare uno sforzo un po' meno misero che cliccare su Inoltra a tutti.

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