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2009/09/25

Donna truffata per 4000 dollari su Facebook

Il furto d'identità su Facebook può costare caro


Un notevole esempio di come si possono perpetrare truffe tramite i social network e si possono monetizzare fraudolentemente le password rubate degli utenti è costituito dai messaggi di richiesta di denaro d'emergenza che vi arrivano via Internet dagli amici – e qui parlo di amici nel senso vero del termine, non in quello di "non so chi sei ma fai numero e voglio arrivare a quota 5000 amici su Facebook".

La società di sicurezza Sophos segnala il caso della signora statunitense Jayne Scherrman, che ha ricevuto via Facebook da Grace Parry, sua amica nella vita reale, un messaggio di panico: "io e Mike [il marito dell'amica] siamo all'estero, ci hanno derubato, abbiamo perso tutto, anche il telefonino e le carte di credito e i biglietti aerei, riesci a mandarci 600 dollari per poter tornare a casa?"

La signora Scherrman, sinceratasi che il messaggio le arrivava davvero dal profilo Facebook della sua amica, è andata da Western Union a spedire il denaro. In realtà il profilo Facebook dell'amica era stato violato da un criminale che lo usava per truffare.

La truffa, in questo caso, ha avuto un seguito che dimostra la straordinaria faccia tosta di questi imbroglioni: la signora Scherrman, dopo aver inviato una prima tranche di denaro, è stata contattata telefonicamente da un uomo che ha dichiarato di essere un funzionario dell'ufficio immigrazione del paese in cui si trovavano (almeno così pareva) l'amica della signora e il marito. Il sedicente funzionario ha avvisato perentoriamente che serviva un altro invio di denaro per poterli rilasciare dalla detenzione temporanea.

Alla fine la signora Scherrman ha spedito 4000 dollari, e non c'è modo di sapere né chi li abbia ricevuti, né in quale paese del mondo si trova il truffatore.

Quando si sentono queste storie, la reazione istintiva è "Ah, ma io non sono mica così ingenuo da cascarci". La realtà è ben diversa, e conosco vari casi reali, alcuni avvenuti qui in Canton Ticino, che lo dimostrano. Mai sottovalutare l'effetto persuasivo che può avere un messaggio angosciato di aiuto che ci arriva da una persona cara. L'unica difesa, a parte il sangue freddo, è verificare il messaggio contattando a voce la persona che sembra averlo inviato oppure chiedendo (sempre a voce) agli amici comuni se sanno qualcosa della faccenda. Falsificare la propria identità su Internet è facile; falsificare la voce di una persona che conosciamo bene no.

Va ricordato che questo genere di raggiro può essere applicato a qualsiasi servizio e a qualunque sito di amicizie via Internet e non solo a Facebook. Altrimenti sembra che ce l'ho soltanto con il Libro delle Facce.

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