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2009/09/24

Le cose che non colsi - 20090924

Astronauti lunari visti da astrofili, Saturno a 7000 pixel e altre chicche in breve


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Se volete sapere chi è il tizio qui accanto, andate subito in fondo a questo articolo e preparatevi a una sorpresa.

Siete ancora qui? Bene, allora sapevate che gli astrofili avevano fotografato e osservato i veicoli delle missioni Apollo in viaggio da e verso la Luna, e che le osservazioni astronomiche professionali contribuirono a salvare la pelle agli astronauti della sfortunata missione Apollo 13? I dettagli sono in questo articolo su Complotti Lunari.

La sonda Cassini ci regala una magnifica immagine di Saturno con una risoluzione straordinaria: 7227 x 3847 pixel. Da non perdere, e soprattutto da guardare per godere dei dettagli, come i satelliti o i vortici nell'atmosfera saturniana l'ombra finissima proiettata sul pianeta dagli anelli, che in questo periodo sono di taglio rispetto al Sole. E su Bad Astronomy viene segnalata la spettacolare foto della scia lasciata da un oggetto, presumibilmente una delle tante rocce vaganti nello spazio, che ha attraversato gli anelli, producendo quello che somiglia molto a un graffio su un immenso disco di vinile. La scienza è bella, basta saperla valorizzare.

Sempre a proposito di foto astronomiche, date un'occhiata a questa foto magnifica della Stazione Spaziale Internazionale che transita davanti alla Luna (non è vicina alla Luna, è solo un effetto ottico; in realtà orbita a circa 400 km d'altezza intorno alla Terra). La foto è stata scattata una ventina di giorni fa da un astrofilo italiano, Marco Bastoni, di Astrofoto.it. E c'è anche il video.

Dallo spazio, o meglio dall'atmosfera rarefatta dei 30 chilometri di quota, arrivano anche le notevoli immagini realizzate da un gruppo di studenti dell'MIT spendendo soltanto 150 dollari in tutto, senza fabbricare nulla ma usando soltanto componenti comunemente reperibili.

Avete presente Massimo Mazzucco, quello di Luogocomune che crede alle scie chimiche, alla messinscena lunare, al complottismo undicisettembrino e alla Terra cava? Vi ricordate che aveva provato a propinare l'oscenità della cura per il cancro a base di bicarbonato? Il buon MedBunker, alias WeWee, ha scoperto qualcosa di interessante sui tornaconti economici di Mazzucco in quest'ultima teoria bislacca. Caso mai qualcuno pensasse ancora che i guru delle teorie alternative sono mossi soltanto dal buon cuore e dal desiderio di illuminare le nostre inutili vite di pecore del potere.

A proposito di catastrofismo e complottismi vari da sfruttare per tornaconti personali, c'è chi ha pensato bene di utilizzare la paura della fine del mondo per fini sessuali. Secondo News.com.au, una minorenne di una scuola di Brisbane avrebbe deciso di sbarazzarsi della propria verginità con un suo coetaneo dopo aver sentito nei media che l'accensione dell'LHC avrebbe causato la distruzione della Terra. Prima che parta il coro di "geniale, ma perché non ci ho pensato anch'io?", tenete presente che l'idea è andata male, perché un altro studente ha ripreso la scena con il proprio telefonino e l'ha fatta circolare tra i compagni di scuola, finché ovviamente qualcuno ha vuotato il sacco.

La storia che sta circolando a proposito degli sgabelli al posto delle poltrone sugli aerei è semplicemente l'ennesima trovata per far parlare di sé, e i giornali italiani arrivano tardi, visto che la notizia circolava già ai primi di settembre su siti come Flightglobal, che spiegano che è una stupidaggine, visto che le norme di sicurezza impongono che le poltrone siano in grado di reggere ben 16 g di accelerazione longitudinale e devono proteggere i passeggeri, mentre gli sgabelli non farebbero nulla di tutto ciò. Ma la Design Q, autrice della proposta, è riuscita a farsi pubblicità, e tutti hanno abboccato.

A proposito di pubblicità: a nessuno suona tanto pubblicitaria e poco concreta la storia del laser anti-paparazzi sullo yacht di Abramovich? Siti specialistici come Amateur Photographer hanno fatto l'unica cosa sensata, cioè consultare un avvocato, e il risultato è che ovviamente danneggiare una fotocamera altrui è comunque reato e una tecnologia del genere potrebbe anche causare lesioni al fotografo. Sempre che esista veramente e che funzioni: comunque non ci vuole molto per sovraccaricare un ipotetico gingillo del genere appostandosi numerosi, e occorre che le vedette di bordo si accorgano di essere fotografate, cosa tutt'altro che banale. Ma si sa, un titolo come "Abramovich, raggi laser contro i curiosi" è irresistibile.

Ne ho parlato in una recente puntata del Disinformatico radiofonico (che, fra l'altro, torna ad avere solo il parlato, senza le canzoni, come avete chiesto): lo squallore dei vandali di Internet non conosce limiti, per cui la morte di Patrick Swayze è stata sfruttata per veicolare un attacco informatico. Ne parla Sophos, con una dimostrazione in video: chi cerca in Google notizie sulla morte dell'attore di Ghost e Dirty Dancing può finire su siti-esca concepiti apposta per risultare in cima alle risposte di Google, che fanno comparire un messaggio di allerta, come se il computer del visitatore fosse infettato. Se l'utente abbocca, parte addirittura una finta scansione antivirus, con tanto di Windows simulato, che "diagnostica" un'infezione in realtà inesistente, e poi viene offerto un "antivirus" a pagamento. Questa gentaglia sfrutta tutte le notizie più calde del momento, per cui è meglio stare sempre in guardia contro questo genere di trappole.

Per gli appassionati di macchine Enigma, ecco una carrellata di vari modelli presentati in una mostra tenuta nel luogo sacro ai decifratori: Bletchley Park. Non dico altro perché altrimenti mi sciolgo in brodo di giuggiole.

Per finire, una serie di foto a colori un po' particolare. Quella che avete visto in cima all'articolo è l'unica fotografia a colori conosciuta di Tolstoj. Sì, quel Tolstoj. La foto è datata 1908 circa. Fotografia a colori, un secolo fa? Com'è possibile? Semplice: la tecnologia del colore esisteva già, ma era complicatissima. Il fotografo reale dello zar Nicola II, Sergei Mikhailovich Prokudin-Gorskii, girò in lungo e in largo per la Russia dal 1907 al 1915 scattando immagini su lastre di vetro, come quella che vedete qui accanto: per ottenere il colore, riprendeva tre foto di ciascun soggetto usando filtri rossi, verdi e blu separati. Questo produceva lastre proiettabili a colori usando un triplo proiettore con filtri colorati corrispondenti. La Biblioteca del Congresso statunitense acquisì la collezione di Prokudin-Gorskii poco dopo la caduta dello zar, ma solo la tecnologia digitale di oggi riesce a ricreare e restaurare questi reperti unici. Newsweek presenta una rassegna di queste foto dai colori veri ma incredibili, e maggiori dettagli, con la spiegazione del procedimento, sono sul sito della Biblioteca del Congresso.

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