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2009/09/11

La gaffe leggendaria di Mike Bongiorno

"Ahi ahi ahi signora Longari, mi è caduta sull'uccello!". È forse la gaffe di Mike Bongiorno più conosciuta in assoluto, e la morte del celeberrimo conduttore l’ha fatta inevitabilmente rispolverare. Ma nonostante moltissimi appassionati del piccolo schermo d'epoca siano pronti a giurare di aver assistito all'increscioso episodio, in realtà non c’è nessuna prova che sia realmente avvenuto.

È uno di quei casi come "Suonala ancora, Sam", frase per la quale Humphrey Bogart è passato alla storia, ma che in realtà, come documenta Imdb.com, non pronunciò mai nel film Casablanca (Bogart dice "You played it for her, you can play it for me. Play it!", e Ingrid Bergman risponde "Play it, Sam. Play 'As Time Goes By"'). Una vera e propria falsa memoria collettiva.

La storia dell’uccello e della signora Longari è classificata brevemente come "leggenda metropolitana" anche da Wikipedia, ma forse ci vuole qualche dettaglio in più per aiutare a convincere i perplessi che di leggenda davvero si tratta.

La signora Giuliana Longari, esperta in storia romana, fu concorrente del telequiz della Rai Rischiatutto da aprile a luglio del 1970 e perse il titolo di campionessa nella puntata del 16 luglio. La puntata è consultabile negli archivi Rai; una sintesi dell'altra puntata nella quale la Longari perse, la finale del 20 maggio 1972, è qui su Youtube. E in quelle puntate, dove sarebbe logico trovare la battuta sulla caduta della campionessa, non c'è nulla di ornitologicamente pertinente.

Ma secondo un'intervista a Paolo Limiti pubblicata da Sorrisi.com a gennaio del 2004, la battuta dell'uccello fu pronunciata davvero da Mike ma non fu rivolta la signora Longari. Limiti era uno degli autori di Rischiatutto, e nell'intervista ricordò quanto segue:

A distanza di anni però posso svelarti la verità su quella più celebre che, curiosamente, fu forse l'unica studiata a tavolino. Non c'entra la Longari, non c'entra “L'uccello di fuoco” di Stravinskij: era il "Rischiatutto", questo sì, e la protagonista fu una concorrente che non vinse nulla e che nessuno ricorda, mi sembra di Genova. Quella sera c'era la colonna con le domande sulla "ornitologia" e nel suo camerino Mike, prima della trasmissione, mi disse: "Se sbaglia una qualsiasi risposta, io dico "Che peccato, mi è caduta sull'uccello". E così fu, per la gioia trentennale dei suoi biografi».

Anche la signora Longari, intervistata dal Corriere nel 2000 e da Dazebao.org pochi giorni fa, nega di essere stata la destinataria della gaffe ornitologica di Mike e conferma la versione di Paolo Limiti:

"Per l’ennesima volta devo ribadire che Mike non disse mai quella battuta, "Signora Longari mi è caduta sull’uccello" (a proposito di una risposta sbagliata su "L’uccello di fuoco" di Stravinski, ndr): non si sarebbe mai permesso. Le cosiddette gaffe di Mike non esistono: lui pilota tutto e sa esattamente cosa dire, cosa sbagliare e dove fermarsi. Dunque una battuta cosi' sarebbe stata troppo volgare per quei tempi. Lui stesso ammette che l’avrebbero cacciato dalla Rai". Ma allora come può essere nato questo aneddoto che dura da 30 anni? "Pare che Mike l'abbia detta sul serio questa battuta ma non a me".

Bongiorno e la Longari, insieme, nella trasmissione I tre tenori (Canale 5, 29/11/1998), smentirono l'aneddoto. Il conduttore, Maurizio Costanzo, chiese esplicitamente se la battuta fosse stata rivolta ad un’altra concorrente: ma i due protagonisti della vicenda smentirono anche quest’ipotesi.

Nonostante tutto questo, però, Studio Aperto, l’8 settembre scorso, ha trasmesso uno spezzone contenente proprio la battuta leggendaria (è a 1:10; immagine qui accanto, tratta da Thepopuli.it).

È un falso: si tratta di uno spezzone degli anni 80, in cui Mike ripeteva quella frase, probabilmente perché stava raccontando l'episodio. Studio Aperto l’ha convertito in bianco e nero, spacciandolo per un filmato degli anni 70 e applicandogli sopra un finto televisore vintage. Lo si capisce perché Mike Bongiorno non ha la pettinatura degli anni Settanta e indossa grandi occhiali che non usava nel periodo di Rischiatutto. E soprattutto perché lo stesso, identico brano esiste a colori qui (a 2:50).

In estrema sintesi, tutti i diretti interessati smentiscono che c’entri la signora Longari; alcuni dicono che forse la battuta fu detta, ma non alla Longari, ma non sanno indicare in quale puntata sarebbe stata pronunciata. Soprattutto, nessuno finora ha saputo documentare con un filmato autentico l'esistenza di quest'episodio, tanto che Studio Aperto ha fatto ricorso a un falso. Per cui sembra saggio, fino a prova contraria, presumere che si tratti di una leggenda metropolitana.

Ringrazio tutti i lettori che hanno contribuito enormemente a quest'indagine antibufala con i loro commenti e le loro ricerche. E non posso che constatare con meraviglia che un’indagine del genere sarebbe stata praticamente impossibile prima di Internet.

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