Anche i loghi di Google nascondono insidie
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Gli spacciatori di scareware, ossia di falsi antivirus che fanno credere alle vittime di essere infette e di potersi disinfestare soltanto pagando quella specifica marca di antivirus, sono riusciti a fare in modo che chi cliccava sul logo si trovasse di fronte un elenco di siti apparentemente innocui, che però erano stati violati e contenevano rimandi a questi falsi antivirus, specificamente a una variante denominata AntiVirusPro (dettagli tecnici qui), che viene già rilevata come minaccia dagli antivirus veri.
Google ha rimosso rapidamente dal proprio indice i link ai siti infettati, ma i criminali informatici continuano a penetrare in vari siti, iniettandovi le parole chiave trendy del momento e rimandi ai propri siti-trappola, perché in questo modo le pagine di quei siti finiscono in cima ai risultati di Google e quindi attirano un maggior numero di vittime potenziali: sono un'esca più visibile.
Lo scareware sembra essere la moda del momento nel sottobosco criminale della Rete, e non c'è da stupirsi, perché la tecnica truffaldina funziona: oltre a rilevare un numero crescente di trappole di questo genere, l'FBI nota che i vari scareware hanno già fruttato ai loro autori circa 150 milioni di dollari.
Difendersi è semplice: usate un antivirus vero, tenendolo sempre aggiornato, e non fidatevi degli avvisi d'infezione che compaiono sullo schermo se non provengono dal vostro antivirus regolare.