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2009/03/01

Faccia a faccia con uno sciachimista / 1

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Gli eventi dell'incontro descritti sono reali e sono avvenuti il 28 febbraio 2009 a Barbengo, vicino a Lugano. Questo non è un racconto di fantasia.

Ieri pomeriggio ho intervistato un sostenitore della teoria della cospirazione delle "scie chimiche", noto in Rete come Vibravito, per conoscere di prima mano psicologia, idee e comportamenti di un credente in un complotto. Avevo già avuto esperienze dirette con i complottisti dell'11 settembre e con quelli lunari: mi mancava uno sciachimista. La mia curiosità, infatti, era vedere se risultava confermato o meno un modello generale del pensiero cospirazionista che progressivamente si sta delineando.

Vorrei dare un resoconto dettagliato, ma la cosa potrebbe richiedere un po' di tempo. Aggiornerò quindi progressivamente questo articolo.



Preliminari


Riassumo l'antefatto per chi non avesse seguito l'intera vicenda che ha portato all'incontro e che si svolge nell'arco degli oltre 700 commenti a questo mio articolo precedente sulle presunte "scie chimiche".

Lo sciachimista, Vibravito, mi accusa di essere uno dei "cospiratori infami (o insulsi disinformatori prezzolati)", di avere un "conto numerato in una banca di Lugano" sul quale gli organizzatori delle irrorazioni fatte con le scie chimiche depositerebbero "laute somme di denaro", e altre espressioni colorite.

Visto che mi interessa conoscere di persona uno sciachimista in un contesto privato, ossia al di fuori delle situazioni pubbliche come le conferenze, nelle quali non c'è tempo di sedersi a tu per tu e discutere, lo invito a venire da me a ripetermi in faccia queste ed altre accuse che configurano i reati di diffamazione o ingiuria (articoli 594 e 595 del Codice Penale italiano).

Vibravito accetta l'invito e propone luogo, data e ora. Dato che teme che io raduni "compagnia e supporto", la trattativa avviene via mail privata. Io accetto subito luogo, ora e data proposti da Vibravito; non accetto, invece, quando lui chiede di cambiarli due giorni prima dell'incontro. Ho già pianificato il weekend con la mia famiglia, sono venuto incontro alla proposta di Vibravito senza esitazioni, ma c'è un limite a quanto sono disposto a farmi scombussolare il fine settimana mio e dei miei cari.

Concordiamo che per reciproca garanzia l'incontro verrà registrato da entrambi: Vibravito chiede solo audio, niente video.

Il luogo dell'incontro è l'Osteria degli Amici a Barbengo, a poca distanza da casa mia, sabato 28 febbraio alle 17. Gli avventori del locale che dovessero leggere queste pagine possono ora capire chi erano i due individui che discutevano in modo così strano al tavolino all'aperto.

Vibravito arriva puntuale alle 17 e inizia la discussione. Posso dare subito atto a Vibravito di aver ripetuto le sue accuse di fronte a me e di averne anche aggiunte altre. Ma questo non è importante, perché non era questo lo scopo fondamentale dell'incontro. Non so quale fosse per Vibravito, ma per me era intervistare uno sciachimista. E in questo senso è stata un'intervista estremamente illuminante.


Il meteorologo morituro


Vibravito fa partire il proprio registratore (usa la sua fotocamera digitale come registratore, puntandola verso la strada, non verso di noi) e io il mio. Ha portato anche un orologio radiocontrollato per certificare l'ora (si vede che per lui è importante). Legge da appunti scritti a mano le parole di accusa nei miei confronti "disinformatore prezzolato" e gli chiedo di chiarire cosa significa. "Prezzolato è che... qualcosa ti danno". Si affretta a dire che questa è una sua "opinione". Gli chiedo se ne ha delle prove. Risponde di no.

Chiaramente Vibravito non ha ben chiaro il concetto che una "opinione" ingiuriosa espressa in pubblico è comunque ingiuria o diffamazione. Io non posso andare in giro a dire "Il signor Rossi è cornuto" o "Il signor Bianchi prende soldi sottobanco" e difendermi dicendo che è una mia "opinione".

Vibravito obietta che lui è stato insultato per primo definendolo (a suo dire) "contaballe", "falsificatore", "maleducato". Gli rispondo che c'è una differenza fondamentale fra l'insulto, che è un'accusa infondata che si rivolge a una persona in assenza di prove, come lui ha appena fatto e confermato, e quello che viene detto di lui: non sono insulti, sono constatazioni, basate sui suoi comportamenti. La sua maleducazione di interrompere continuamente, sia durante la conferenza di Novi Ligure sia durante l'intervista sia durante le conferenze sulla meteorologia alle quali partecipa (come questa in cui molesta Luca Mercalli), è documentata. Il suo riferire le storielle di Straker è raccontar balle.

Quali sono le prove dell'esistenza delle scie chimiche? "Basta osservare quello che c'è in cielo", dice Vibravito. Quando gli chiedo come mai, allora, i meteorologi di tutto il mondo danno torto a chi crede a questa teoria, lui afferma che non è vero, che c'è qualche meteorologo che fa "voce fuori dal coro". Chi? "Quello tedesco", dice, ma non se ne ricorda il nome. A suo dire, questo meteorologo avrebbe parlato pubblicamente di nubi create da aerei militari.

Secondo i commenti qui sotto, si tratta probabilmente di Karsten Brandt e l'episodio è quello mostrato in questo video, oppure si tratta di Gunther Tiersch; in entrambi i casi, la traduzione italiana è stata manipolata per farlo parlare di scie chimiche; basta chiedere a un madrelingua tedesco.

Gli rispondo che la traduzione corretta di quello che ha detto il meteorologo ha semmai a che fare con il chaff rilasciato durante un'esercitazione: attività comunissima, come si vede nell'immagine qui accanto, presente su Wikipedia alla voce Radar jamming e prodotta dall'Istituto Meteorologico Olandese, nella quale la mezzaluna che si estende sopra l'Olanda è proprio frutto di una di queste esercitazioni. In entrambi i video, quello di Brandt e quello di Tiersch, infatti, si parla di Düppel, che è il termine usato in tedesco per indicare il chaff; basta guardare in Wikipedia.

Vibravito non ha mai sentito parlare di chaff e non sa cosa sia. Glielo spiego pazientemente. È totalmente incredulo: le sue espressioni sono eloquentissime. È un chiaro esempio di come i sostenitori della teoria sciachimista arrivano a conclusioni grossolanamente errate perché non conoscono la materia di cui parlano con tanta apparente certezza.

È chiaro che i ragionamenti anche solo vagamente tecnici non possono dare grandi risultati, perché per quel che ne sa Vibravito potrei essermi inventato il termine chaff sui due piedi. Esploro un altro approccio, quello logico. Se questo meteorologo è andato in televisione a dire che le scie chimiche supersegretissime esistono, come mai è ancora vivo? Vibravito sostiene che "chi sta provando a parlare viene – anche dal tuo staff, diciamo – bombardato psicologicamente". Io avrei, dunque, uno "staff". Alla mia obiezione all'uso di questo termine, corregge il tiro: "collaboratori". Cambia poco: nella sua visione del mondo, io avrei ai miei comandi un esercito di agenti pronti a fare bombardamento psicologico agli sciachimisti. Su questa questione si agita e interrompe ripetutamente.

Vibravito: "C'è gente che osserva e che nota cose strane."

Io: "Sì, ma sono strane perché non conosce la materia."

Vibravito: "No, no, questo discorso del non conoscere la materia è relativo."

Emerge insomma ancora una volta la pretesa di cogliere la verità per intuizione, senza dover essere preparati sulla materia. Anzi, essere preparati è pericoloso: è sintomo di lavaggio del cervello e di collusione con il nemico. Un modo di pensare comune a tante credenze parapsicologiche, nelle quali chi ha studiato fa parte della "scienza ufficiale", è legato mani e piedi dal "sistema" e quindi è inaffidabile. Solo i dilettanti hanno la purezza necessaria per cogliere la Verità.

Vibravito sostiene poi che il meteorologo canterino non viene fatto fuori perché la cosa desterebbe troppe attenzioni. Io gli obietto che però un incidente d'auto passerebbe inosservato, e lui risponde "Ah, staremo a vedere, è passato solo un mese..." Il povero meteorologo tedesco starà facendo gesti scaramantici a iosa. "Magari se farà altre dichiarazioni... al momento gli avranno detto 'stai calmo'... se poi continua a esporsi può darsi che ne paga le conseguenze".

Nella sua visione del mondo, quindi, la cospirazione delle scie chimiche si spinge anche a minacciare prima, e a uccidere poi, chi osa parlare pubblicamente dell'argomento. Ma quando gli chiedo allora come mai, secondo lui, sono ancora vivi altri personaggi che ne parlano pubblicamente in TV oltre che su Internet, come "Straker" (Rosario Marcianò), la sua giustificazione è che "hanno raggiunto una buona visibilità". Marcianò non viene eliminato, insomma, perché è ormai troppo famoso. Mentre il meteorologo tedesco che è in TV ogni sera non se lo fila nessuno e quindi è liquidabile senza problemi.

Questa è la logica del cospirazionismo: una forma di bispensiero orwelliano, ossia la capacità di sostenere contemporaneamente due idee che si negano a vicenda senza accorgersi, né tanto meno curarsi, della contraddizione insanabile.


I libri riscritti


Il secondo quarto d'ora dell'intervista inizia con Vibravito che si irrita non poco perché io accenno al fatto che se esistesse questa supercospirazione onnipotente, sarebbe un gioco da ragazzi far sparire Straker e il suo blog. Lui obietta che resterebbero comunque i ricordi delle persone, e io faccio notare che i ricordi spesso sono confusi. "Ah! Ecco! I ricordi confusi che piacciono a te, come quelli delle scie chimiche! Bello questo modo... questo modo di parlare! Mi piace questo 'ricordi confusi'. Ovviamente noi sciachimisti abbiamo tutti i ricordi confusi" (purtroppo la trascrizione non rende efficacemente il tono della voce).

Gli ricordo che lui stesso ha fornito un ottimo esempio di ricordi confusi. Il libro Clouds of the World, datato 1972, che il chimico Simone Angioni gli aveva mostrato alla conferenza di Novi Ligure, documenta chiaramente, e anche fotograficamente, l'esistenza di scie di condensazione persistenti ben prima degli anni Novanta, come si può vedere qui sotto in questo video fornitomi da Angioni.

Il video non ha una traccia audio per ridurne le dimensioni. L'audio originale non conteneva nulla di significativo. Ricordo a Vibravito che lui e altri sciachimisti hanno affermato che queste scie persistenti non esistevano prima di quell'epoca. Il libro documenta che hanno torto e che quindi evidentemente i loro ricordi sono confusi. "Il libro è stato manipolato" si giustifica Vibravito, aggiungendo di averlo "dimostrato" nel suo blog. Dunque io, secondo Vibravito, farei parte di una megacospirazione così sofisticata da poter addirittura stanare tutte le copie di un libro esistenti in giro per il mondo e falsificarle sistematicamente, ma nel contempo così cialtrona da sbagliare il codice ISBN del libro e lasciare vistosi segni dell'alterazione. Siamo quindi in piena Sindrome del Cospiratore Pasticcione: la credenza autocontraddittoria che i cospiratori siano al tempo stesso abilissimi, potentissimi, sofisticatissimi ed incredibilmente dilettanteschi nelle loro manipolazioni. Siamo di fronte ai classici meccanismi di difesa della visione paranoica: quando emerge un fatto che mette a repentaglio l'integrità della visione, invece di porsi il dubbio di essersi sbagliati si inventa un'ulteriore cospirazione che isoli e neutralizzi il fatto pericoloso. E in questo modo la cospirazione, e il numero degli organizzatori e persecutori, aumenta sempre più, a dismisura. Tanto per dare un'idea di quanto Vibravito debba ritenere vasta la macchinazione, grazie al lettore Justfrank segnalo anche un altro libro, Come osservare il Cielo, di Colin A. Ronan, Storm Dunlop e Brian Jones, edito dall'Istituto Geografico De Agostini nel 1987 come traduzione del testo inglese The Skywatcher's Handbook del 1985. Anche questo libro parla già di scie persistenti. Falsificato anche questo?
Pagine 88-89 di Come osservare il cielo (1987). La didascalia recita inequivocabilmente: "Sopra, le scie di vapore segnano spesso il passaggio di un jet. La persistenza delle scie indica che probabilmente è in arrivo una depressione."
A questo punto chiedo a Vibravito: "Fammi capire: tu sei venuto qua [Vibravito interrompe] sei venuto qua a parlare con una persona che ritieni essere un 'disinformatore prezzolato', che fa parte di un'organizzazione che è in grado di sostituire [Vibravito interrompe di nuovo] - aspetta, fammi finire – che è in grado di sostituire libri in tutte le biblioteche del mondo e in grado di far volare aeroplani invisibili, avere alle sue dipendenze migliaia di cospiratori omertosi [Vibravito interrompe ancora] - no, aspetta, aspetta, questa è la premessa – e tu vieni qua, come dire, in bocca al leone? Non ti sembra di correre un rischio?" "Correrò questo rischio. Qual è il problema?" risponde Vibravito. Ancora una volta, un atteggiamento duale: Vibravito pensa che io sia parte di una megacospirazione assassina, ma non si pone il dubbio che i miei agenti possano, per esempio, averlo attirato in una trappola per avvelenargli l'acqua minerale o mettergli una microspia nell'auto (sono solo esempi ipotetici, sia chiaro). A questo punto la conversazione passa all'idea-perno di Vibravito: quella che si vede in cielo, dice, "non è condensa; semplice condensa non è". Tutto il resto viene dopo. Gli chiedo come fa a sapere che non è condensa: "Basta osservarla". P: "Sei un esperto di condensa?" V: [pausa mentre cerca le parole] "Cosa vuol dire 'esperto di condensa'? Ci sono gli esperti di condensa?" P: "Un chimico, per esempio, è una persona esperta nel comportamento dei materiali quando condensano..." V: "Se questo chimico non è in buona fede, io non è che mi fidi tanto di quel che dice..." P: "OK. Tutti i chimici del mondo, pensi che siano in malafede?" V: "Non tutti i chimici del mondo sono stati interpellati... tutti quelli che sono stati interpellati sono stati messi bene in evidenza, no?" P: "Ne conosci qualcuno che sostiene la tesi che quella non è condensa?" V: "Ci sono stati. Eh, Fenu, ingegneri aeronautici, ci sono stati, poi stranamente hanno taciuto." P: "Un ingegnere aeronautico non è un chimico." [Fenu, come notato nei commenti qui sotto, è nome ricorrente nelle citazioni degli sciachimisti, ma non si sa bene chi sia: l'unico ingegnere con questo nome di cui si abbia traccia documentata non di parte è un ingegnere civile edile, e non risultano altri Luigi Fenu ingegneri aeronautici o aerospaziali]. V: "Meteorologi?" P: "Ne conosci qualcuno?" V: "Allora, questo discorso qui su chi... i dottori che dicono... a me non m'importa chi ha le competenze per dire cosa. A me importa quello che vedo io. Io so benissimo che quelle strisce nel cielo non sono condensa. Adesso ci sono le spiegazioni che mi sono state date da quelli del Cicap non mi hanno convinto, quindi io non credo che quella è semplice condensa. Quando darete delle spiegazioni plausibili e reali allora magari comincerò... però fino ad adesso le spiegazioni che sono state date sono zero assoluto. Ci sono molte contraddizioni in quello che affermano". Vibravito, quindi, non si fida degli esperti e ritiene di essere lui sufficientemente esperto da saper distinguere a occhio nudo una scia di condensazione da una scia chimica. È autorità di se stesso. "Ma... dato che appunto non sei un esperto..." inizio io, ma Vibravito, visibilmente agitato, interrompe ancora una volta: "Allora questo discorso dell'esperto, per piacere, basta! Perché siamo tutti ignoranti, voi del Cicap siete gli unici intelligenti. Però c'è tanta gente che osserva..." Di nuovo, insomma, un concetto centrale dei cospirazionismi: non servono gli esperti, basta la saggezza del popolo, che è suprema.

Intermezzo: Vibravito si autoelimina dal Web

Non ho ancora terminato questo resoconto dell'intervista, e già è arrivata la reazione sorprendente di Vibravito: dice che si autocancellerà dalla Rete. Potete trovare il suo annuncio ancora per qualche giorno qui nel suo blog; resterà archiviato qui. Vibravito è convinto che io gli abbia teso un "tranello" e che la "mente lucida e cinica del re dei debunkers ha saputo ordire una provocazione coi fiocchi". Dice: "A distanza di qualche giorno, a mente fredda, devo ammettere che sono stato un vero pollo." Francamente non capisco perché: è stata un'occasione di confronto. Io ho conosciuto meglio la sua visione del mondo, lui ha conosciuto meglio la mia. Non c'era nessun tranello: ha avuto l'occasione di ripetermi in faccia le sue accuse e in più, visto che ormai la strada fino a Lugano l'aveva fatta, l'occasione di farmi domande anche personali, alle quali ho risposto (dettagli in seguito). Ma la cosa più significativa è la sua decisione di autosospendersi: "A causa di quanto esposto prima, ho deciso di abbandonare questo tipo di blog-avventura. Il presente sarà il mio ultimo articolo" dice, e aggiunge più avanti: "giovedì 5 marzo cancellerò il presente e tutti i vecchi articoli tranne quello intitolato: Scie Chimiche: ne hanno parlato, [...] Anche i video presenti nel mio canale YouTube saranno cancellati alla stessa data." Specifica anche che non dà il proprio consenso alla pubblicazione della registrazione audio dell'incontro, fatta con il consenso mio e suo. Pertanto non chiedetemela: non verrà pubblicata. Vibravito sottolinea anche che non si autocensura sotto minaccia di "ripercussioni penali" da parte di "chi ben immaginate", ma di propria sponte. Non manca la reazione di Straker, come qui:
Il punto cruciale è uno solo: dall'altra parte non ci sono essere umani civili con cui è possibile scambiare opinioni, ma vermi venduti e foraggiati da frange occulte dello Stato. Sulla base di questo presupposto è chiaro che qualsiasi confronto è non solo impossibile, ma da evitare. Qualcuno ha voglia di interloquire con un micchio [sic] di tafani?
È abbastanza chiaro, da queste melliflue parole, che le (peraltro sensate) proposte di mediazione fatte da Vibravito durante il nostro incontro, per arrivare a un mio faccia a faccia con Straker nel quale avrei visto dimostrare l'esistenza del mitico telemetro acchiappa-aerei, sono inutili. Vibravito non era convinto di quello che gli ho detto nell'incontro, ossia che era Straker a non voler vedere nessun debunker o scettico e che quindi qualunque viaggio a Sanremo per vederlo sarebbe stato inutile. Ora ne ha la conferma direttamente da Straker. Dal suo tono, Straker sembra convinto che io abbia soggiogato psichicamente Vibravito con la sola imposizione dei miei impianti bioplasmatici in un'oretta al bar, e che dopo quest'episodio abbia addirittura il terrore d'incontrarmi ("da evitare") perché sono foraggiato "da frange occulte dello Stato". La paranoia è proprio una brutta compagna di vita. Manco riesco a farmi ridare le ritenute d'acconto dal Fisco, figuriamoci se da quelle parti arriva addirittura foraggio. Il resoconto dell'incontro prosegue nella seconda parte.

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