Ore 9:30, lezioni di sciachimismo alla radio
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
L'emittente Controradio di Firenze ospita a partire dalle 9.30 una discussione sulle cosiddette "scie chimiche". Se vi interessa ascoltare o partecipare, lo streaming è qui, il numero di telefono è (0039)055-73-99933 e la mail è controradio chiocciola controradio.it. Io sarò in ascolto via streaming.
Post eventum
È stata presentata la solita serie di affermazioni senza capo né coda ma soprattutto senza prove concrete. Per fortuna, una volta tanto hanno potuto parlare anche gli addetti ai lavori, compresi i piloti di linea, che hanno sbugiardato le asserzioni sciachimiste, mostrando quanto siano il frutto di semplice dilettantismo.
Il fisico che ha parlato di scie di condensazione descrivendole come fenomeno "rarissimo", Corrado Penna, è un buon esempio di questo approccio incredibilmente superficiale. Perché non si consultano con i piloti, con i controllori di volo o semplicemente con le tabelle dei voli, prima di dire sciocchezze come quella che in certi giorni gli aerei di linea non volano proprio?
Bellissima la battuta di uno degli intervenuti: gli aerei sono misteriosi perché guardandoli da terra non hanno i finestrini? Se è per quello, anche gli autobus, visti da sotto, non hanno i finestrini. Che facciamo?
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Sveglia, gente: il tam tam di Internet lo sanno usare anche i piloti, mica solo gli sciachimisti, e quando si accusano i piloti, i meteorologi e i controllori di volo di essere omertosi complici di strage, magari questi s'incazzano un tantinello. E chiamano.
Credo che la trasmissione abbia messo in luce uno spunto interessante: cari sciachimisti, chiedete tanto di indagare sulle scie chimiche, ma di chi mai vi fidereste per le indagini? Quando vi risponde il governo, non vi fidate; quando vi rispondono i piloti, non vi fidate; quando vi rispondono i meteorologi, non vi fidate. E li accusate di far parte del complotto.
Aggiornamento 2009/03/13
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Mi hanno detto che qualcuno "molto attivo" nel disinformare sulle scie chimiche spacciandole per scie di condensa di vapore acqueo insinua che non io non abbia nessuna laurea in fisica.
Sia ben chiaro, come gli ho anche scritto privatamente: io non ho mai detto nulla del genere. Ma vedo che la sua fonte per quest'asserzione è il blog di Straker. Se è questo il modo in cui Penna acquisisce informazioni sugli argomenti di cui parla, il problema non è certo di laurea o non laurea, ma di metodo. Sarebbe stato assai più corretto chiedere a me.
Resto a disposizione per qualunque dibattito pubblico.
Aggiornamento 2009/03/13 17:20
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Anche Penna, nonostante la laurea in fisica (conseguita, stando ai documenti che ha pubblicato, in ben nove anni invece dei quattro normali), si è dimostrato uguale a Straker e agli altri sostenitori delle "scie chimiche": pronto a scagliare accuse assurde senza alcuna prova concreta (il "libro falsificato" e la laurea mancante a Simone Angioni) e chiuso a ogni dibattito.
Si può essere di idee differenti, ma alla base del metodo scientifico c'è il dialogo per confrontare le idee e i dati in modo da arrivare alla verità. Chi rifiuta il dialogo si pone al di fuori del metodo scientifico. Laurea o non laurea.
E a distanza di quattordici anni dalla nascita della teoria delle "scie chimiche", siamo ancora qui ad attendere che i suoi sostenitori portino una sola prova degna di questo nome. Finora hanno prodotto molte chiacchiere, molte impressioni personali e molte accuse, ma nulla di concreto.
Senza le prove di base sull'esistenza di "scie chimiche", tutto il resto dei discorsi su cosa sono, cosa fanno, chi le fa, è fuffa. Sarebbe ora di rendersene conto.