iPad, prova su strada
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Stamattina ho potuto mettere le mani approfonditamente su un iPad (versione wifi). Confermo la mia prima impressione di giocattolo costoso, molto utile per l'intrattenimento e per la fruizione di contenuti ma poco utile per la produttività. Non è un problema dell'iPad, ma dell'intero formato tablet.
Smentisco invece la tesi secondo la quale il fondo bombato lo farebbe ruotare sulle superfici lisce: ho provato personalmente, come si vede alla fine del terzo video presentato qui sotto.
Mi ha sorpreso soprattutto l'effetto del peso dell'iPad: 700 grammi sembrano pochi inizialmente, ma tenerli con una mano sola per un bordo, come mi è venuto spontaneo fare mentre digitavo, comporta l'indolenzimento in poco tempo.
Ecco i punti principali toccati dalla prova, che potete seguire in video in sintesi in fondo a questo articolo.
Navigazione: fluida e piacevole. Le dimensioni dello schermo sono ideali per leggere le pagine Web (nulla che non faccia un netbook, però). Anche se ero collegato tramite rete 3G (usando il MiFi, un modem 3G con access point wifi integrato, strepitoso), l'esperienza di navigazione è stata molto soddisfacente e naturale. I video di Youtube integrati nelle pagine Web sono risultati perfettamente visibili (grazie all'HTML5): i siti che usano Flash, però, sono inaccessibili. Lo schermo tattile rende l'interazione assolutamente intuitiva. Se si tratta di insegnare a una persona inesperta di computer come andare sul Web, il touchscreen semplifica molto la cosa. Ma l'iPad dipende da un computer, per cui non lo si può affidare a chi il computer non l'ha già.
Ergonomia. L'iPad è scomodo. Il problema del formato tablet è che se lo si mette su un tavolo lo schermo non è perpendicolare all'asse degli occhi e quindi causa fastidio per via della continua variazione di messa a fuoco; se lo si tiene in mano, usando una mano sola, a lungo andare è troppo pesante. Impugnarlo con due mani va meglio, ma così non si può scrivere se non con i pollici. Tenerlo in grembo significa chinare la testa molto più che con un laptop. Inoltre l'iPad prende riflessi da tutte le parti.
L'iPad è pesante. Provate ad immaginare di tenere in mano a lungo tre libri contemporaneamente: questo è l'equivalente dei 700 grammi della tavoletta di Apple. E dubito che la concorrenza riuscirà a scendere molto sotto questi valori.
Invece l'esperienza fisica dell'uso mi ha fatto notare una cosa interessante: l'iPad non incute soggezione quanto un laptop, proprio perché non sembra un computer. Non la incute né nell'utente, né in chi gli sta intorno. Prendere appunti o consultare informazioni su un laptop durante una riunione o un incontro è poco naturale per via del ticchettio della tastiera e dello schermo alzato a mo' di barriera: dà l'impressione di estraniarsi. Farlo su un tablet (specialmente se ha una modalità di riconoscimento della scrittura) è molto più discreto, informale e partecipativo, ed è poco invadente.
Tastiera. Decisamente inadeguata per una sessione di scrittura seria. Manca la risposta tattile. Le accentate e molti altri caratteri — apostrofo compreso – non sono accessibili direttamente (almeno in questa versione). Va bene per comporre una mail o un testo breve, ma nulla di più. Le funzioni di copia-e-incolla sono quelle dell'iPhone, e lì vanno bene, ma sull'iPad rivelano i propri limiti. O meglio, rivelano i limiti attuali della soluzione touchscreen. Su una tavoletta è difficile selezionare un blocco di testo per copiarlo o spostarlo: una soluzione più tattile, tipo tracciare un cerchio con un dito intorno al blocco di testo, potrebbe risolvere il problema. Scrivere un post di questo blog, per esempio, è una corsa a ostacoli (lo vedrete nel video). Posizionarsi per correggere una parola è scomodissimo: la mano tende a coprire il cursore, diversamente che su un laptop.
Ammettiamolo: un dito non è uno strumento di precisione, almeno non su uno schermo da dieci pollici. Questo è un problema di ergonomia di base del formato tablet, indipendente dal dispositivo specifico. Con un mouse e una tastiera è tutto molto, molto più rapido e naturale, e le mani non sono in mezzo ai piedi, se mi passate il bisticcio di parole. Ma allora tanto vale prendere un laptop. Appunto.
Prestazioni. La risposta ai comandi dell'iPad è fulminea: non ci sono ritardi o tempi di attesa, salvo quando si tratta di uscire da un'applicazione ed entrare in un'altra (cosa che capita spesso se si usa l'iPad per lavoro). La batteria, mi conferma chi me l'ha prestato, dura davvero la decina di ore promessa. Lo schermo è luminoso, anche all'aperto (perlomeno all'ombra), e i colori sono molto vivi, ma come già detto la superficie lucida raccoglie i riflessi in modo molto fastidioso.
Una nota di merito speciale va al tempo di avvio. Non c'è. Con un laptop, dovrei aprirlo, accenderlo (o farlo uscire dall'ibernazione) e aspettare che si predisponga a lavorare o a farmi consultare un sito Web. Con un iPad sarei già all'opera. Questo è uno dei vantaggi maggiori di un dispositivo pensato per essere usato in movimento. Purtroppo è controbilanciato da altri fattori, descritti sotto, che ne rallentano l'utilizzo.
Interfaccia. Quando si comincia a usare seriamente l'iPad ci si rende conto che l'interfaccia di alcune applicazioni non è per niente intuitiva: bisogna leggere il manuale. Come vedrete nel video, ho visitato CollegeHumor per vedere un video, e al posto del video è partita un'altra applicazione che non ha fatto nulla e quindi è stato necessario tornare a Safari manualmente. Ho lanciato Pages (il word processor) e non sono riuscito a trovare le opzioni di scrittura e formattazione delle pagine. Mi sono mancati i menu tipici dell'interfaccia di un computer vero e proprio. Per esempio, dov'è l'impostazione del layout di pagina o del font? Boh. Con un'applicazione per PC posso sfogliare i menu e vedere se c'è qualche voce che mi ispira. Qui no, devo consultare il manuale. Infatti nei commenti è emerso che per far comparire queste funzioni bisogna ruotare l'iPad. Alla faccia dell'intuitività.
Estetica. Capisco che il bordo nero serva in parte per non toccare la parte sensibile al tatto, ma la cornice così ampia sembra uno spreco di spazio e ricorda molto le cornici degli schermi dei netbook così snobbati da Apple. Toglie molto alle ambizioni di design futuribile, e stride con l'iPhone, che non ha questo problema. Nessun segno di ditate al termine della sessione di prova, ma va detto che faceva fresco e avevo le mani abbastanza fredde. Sarà interessante vedere come si comporta quando fa caldo e le mani sono un po' sudate.
Costo. Se non costasse così caro (in USA, non meno di 499 dollari, pari a 534 franchi o 374 euro, per la versione wifi, e non meno di 629 dollari, pari a 674 franchi o 470 euro, per la versione 3G, più tasse e/o dogana), sarebbe un complemento piacevole alla dotazione informatica preesistente (non un sostituto) e le sue limitazioni sarebbero accettabili: un iPod touch con lo schermo maggiorato. Ma a questi prezzi (quelli europei non sono ancora stati ufficializzati, e il mercato parallelo pretende cifre astronomiche), con questa dotazione di software, no.
In sintesi: l'iPad è un dispositivo costoso per fruire contenuti altrui. Non è uno strumento di lavoro. Va bene per vedere video, sfogliare Internet, leggere libri. È un dispositivo per passivi. Se volete scrivere, produrre e creare, prendete un laptop e lasciate perdere la moda degli schermi tattili.
Bene. Ora l'ho provato e si confermano tutte le considerazioni che ho già esposto negli articoli precedenti (tranne quella della tendenza a ruotare), per cui tutti coloro che mi hanno criticato perché ne parlavo senza averlo provato possono piantarla. Grazie.
Ecco la prima parte del video della prova:
Seconda parte:
Terza parte:
Quarta parte, con il test di rotazione:
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